Visto con i bambini, la recensione di Zanna Bianca il capolavoro di Jack London in versione animata

Il capolavoro di Jack London per la prima volta diventa un cartoon a misura di bambino, anche se non manca la violenza sottintesa. Un film che piacerà anche a mamma e papà

Per la prima volta in versione animata, è arrivato sul grande schermo il primo adattamento per bambini del capolavoro della letteratura di Jack London. Leggete la recensione di Zanna Bianca, visto con due bambini di 9 e 7 anni.

La recensione di Zanna Bianca

Ma non è un cartone come quelli a cui siamo stati abituati finora. Con uno stile raffinato e pittorico, il regista Alexandre Espigares – premio Oscar per il cortometraggio Mr Hublot nel 2014 – mette in scena il più riuscito confronto tra l’innata violenza animale e quella “gratuita” dell’uomo, restituendo sul grande schermo le atmosfere del libro. Ci sarà possibilità di redenzione?

La trama

Protagonista di Zanna Bianca è un fiero e coraggioso cane lupo che vediamo crescere sotto i nostri occhi nella bellezza degli spazi innevati e ostili del Grande Nord. Adottato da Castoro Grigio e dalla sua tribù indiana, Zanna Bianca dovrà presto scontrarsi con la malvagità degli esseri umani quando Castoro Grigio si trova costretto a cedere il suo amico a un uomo crudele che cerca di adattare la sua natura di lupo per renderlo aggressivo e trasformarlo in un campione dei combattimenti tra cani. Riuscirà Zanna Bianca a controllare il suo istinto selvaggio e a restare un federe amico degli uomini?

La violenza

Un film per famiglie dove non mancano scene dark, l’adattamento di Alexandre Espigares è un perfetto equilibrio di stile che, pur mostrando il lato più crudo di Jack London, non si sbilancia mai nella violenza tout court. Il regista infatti ha voluto abbandonare l’aura di favola per raccontare una storia più realistica, che riuscisse però a rimanere family friendly. Per questo ha dovuto tagliare le scene più audaci del libro, che avrebbero fatto pendere la bilancia più sul piatto della brutalità, cercando nello stesso tempo di mantenerne intatta l’intensità e le atmosfere.

Lo stile pittorico

Nonostante non manchi un omaggio al disneyano Bambi, il film di Espigares racconta la storia dal punto di vista degli animali senza però che questi siano animali dotati di parola, come nei classici dell’animazione a cui siamo abituati. Anche l’animazione non è usuale. Lo stile visivamente pittorico del film è infatti ispirato ai dipinti ad olio e, mentre per i protagonisti a quattro zampe i tratti sono più tondeggianti, per gli umani è stato scelto un tratto più spigoloso per rappresentare meglio la durezza dei personaggi.

Visto con i bambini

Alex (9 anni) e Giorgio (7 anni) sono rimasti subito molto impressionati dal film dal punto di vista visivo e il fatto di accompagnare Zanna Bianca nella sua crescita vedendolo ancora cucciolo li ha aiutati a entrare nella storia con molta più empatia. La storia, che ancora non conoscevano, li ha molto impressionati e aiutati a riflettere sulla malvagità degli esseri umani nei confronti degli animali. Giorgio, che ama gli animali ma adora soprattutto i cani, è rimasto molto colpito dalla scena in cui si comprende (perché non ci sono scene esplicite) che Zanna Bianca viene picchiato e gli è scesa una lacrima che gli ha rigato la guancia. L’happy end ha riequilibrato le emozioni restituendo serenità, ma del film sono andati avanti a parlarne entrambi per giorni.

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