A Dangerous Method

Sigmund Freud e Carl Jung alle prese con la comune passione per una bella paziente. Cronenberg torna a esplorare la psiche con questo semi-biopic, nel quale ritrova il "fedelissimo" Viggo Mortesen

Da sempre affascinato dai territori della psiche umana e dalla loro rappresentazione per “visioni” (da Inseparabili a Crash, fino al vero trattato sulla follia che è Spider, solo per citare alcuni titoli), stavolta David Cronenberg decide di porre al centro del racconto proprio le due celebri figure che hanno dato origine alla moderna psicanalisi. Ovvero Sigmund Freud (interpretato da Viggo Mortensen, ormai “feticcio” del regista canadese dopo A History of Violence e La promessa dell’assassino) e Carl Jung (il Michael Fassbender di Bastardi senza gloria e X-Men: L’inizio). E per descrivere il burrascoso rapporto tra i due e le differenze nei rispettivi “metodi” di analisi, il fulcro mélo della storia è affidato al personaggio di Sabina Spielrein (Keira Knightley), paziente bella e tormentata che non lascerà indifferente nessuno dei due illustri medici. Tutto ciò negli anni in cui nella Mitteleuropa sta per infuriare la Prima guerra mondiale. In cartellone alla Mostra del Cinema di Venezia, il film è tratto dalla pièce di Christopher Hampton, che l’ha a sua volta tratta dal libro di John Kerr e in questa occasione anche adattata per il grande schermo. Nel suo “curriculum” Hampton vanta anche un premio Oscar per il copione de Le relazioni pericolose. E anche in questo caso si può davvero parlare di relazioni pericolose…

Regia: David Cronenberg
Interpreti: Viggo Mortensen, Keira Knightley, Michael Fassbender
Trama: Sullo sfondo della Prima Guerra Mondiale, il triangolo pericoloso tra Sigmund Freud, Carl Jung e la loro paziente Sabina
Genere: drammatico
Durata: 99’

Da vedere perché: per viaggiare nella psiche dei due psicanalisti più importanti del secolo scorso, sullo sfondo storico della Grande guerra.

Nelle sale dal 30 settembre 2011

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La scheda è pubblicata su Best Movie di settembre a pag. 103


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