Dalla mamma di Bambi a Mufasa. Adesso basta. Fermate Spielberg!

Dal meme-burla al trolling più puro. Sorpresa dalle reazioni degli animalisti sul web contro Spielberg, la Rete si è scatenata contro chi ha creduto alla bufala del Triceratopo

La storia ve l’avevamo raccontata per bene in una puntata precedente. Ovvero di quel burlone del web di nome Jay Branscomb, creatore di meme americano, che aveva condiviso il 6 luglio sul suo profilo Facebook la foto di Spielberg col Triceratopo morto al suo fianco. Jay aveva condiviso la foto (simile a quella qui a lato) con la seguente didascalia: «La vergognosa foto di un cacciatore per divertimento, che posa felice accanto al Triceratopo che ha appena massacrato. Per favore condividete, affinché il mondo possa dare un nome a quest’uomo e ricoprirlo di vergogna». La didascalia di Jay aveva stimolato più di 30mila persone a boicottare il regista, al suon di #boicott. La gente ovviamente non si era limitata e aveva ricoperto il creatore di Jurassic Park di insulti e rimproveri, accusandolo di crudeltà verso la “povera bestia”. In molti avevano minacciato di non anadare mai a vedere un suo film…

Il popolo del Web, scandalizzato e stordito dalla follia di tale boicottaggio insensato a favore di animali estinti 60 milioni di anni fa e ripresi su un set cinematografico, ha iniziato a trollare senza pietà tutti quelli che si erano bevuti la burla. In tempi di grande dimestichezza digitale come questi non si sono limitati ovviamente ai commenti negativi (ritardato, mongolo, ignorante… i commenti più leggeri…), ma ha ben pensato di corredare i propri status con meme molto divertenti sulla falsariga di quello originale del Triceratopo.

Il regista, uno che di genocidi sa qualcosa avendo anche fatto un film da Oscar come Schindler’s List, avrebbe massacrato nei montaggi creati ad hoc una quantità notevole di animali innocenti seppur di fantasia. Dalla mamma di Bambi a Mufasa, il papà del Re Leone. Un vero Premio Oscar, ma della crudeltà…

Scopri tutte le vittime di Spielberg nella “folle” gallery qui sotto:

© RIPRODUZIONE RISERVATA