Festival di Roma: Tre uomini e una pecora seppellirà Una notte da leoni

Risate trascinanti in sala per la wedding comedy di Stephan Elliot. Con una Olivia Newton-John scatenata. La recensione di Best Movie

Con A Few Best Men (in italiano sarà Tre uomini e una pecora) non sarà solo una risata a seppellirvi. Stephan Elliot, regista di altre scintillanti commedie come Priscilla la regina del deserto e Un matrimonio all’inglese, presentato con successo sempre al Festival di Roma nel 2008, non viene meno alla reputazione che si è costruito, partorendo una wedding comedy contraddistinta dall’inizio alla fine da una comicità incontenibile. Odora di Una notte da leoni il suo nuovo film, ma il regista – che si professa esperto di matrimoni da quando giovanissimo li riprendeva con la videocamera iniziando così la sua carriera  – dichiara di aver scritto la sceneggiatura dieci anni fa e malsopporta l’accostamento. Fatto sta che è impossibile non ripensare ad Hangover con  la storia di questi quattro amici che partecipano al ricevimento di matrimonio di uno di loro (Xavier Samuel, il Riley Bears di Eclypse) e ne combinano di ogni. Qua, però, rispetto al film di Todd Philips si ride con più gusto e anche quando si deflagra lungo la china del triviale e del pecoreccio si mettono d’accordo tutti, il critico spocchioso e lo spettatore a caccia di disimpegno.

Il plot non potrebbe essere più scontato: la più sconclusionata comitiva di amici che si sia vista sullo schermo si muove da Londra in Australia per il matrimonio last minute del più serio e sensibile di loro. Quando i quattro approdano a Sydney scoprono che la promessa sposa è la ricchissima figlia di un importante senatore e che su quel matrimonio sono riposte tutte le speranze del padre. Peccato che i tre, nonostante le più buone intenzioni, abbiamo la stessa capacità di calamitare guai di un Greg Fotter. Tra i più improbabili discorsi da matrimonio che si siano mai sentiti, incidenti continui, pecore travestite, gaffes imperdonabili e future suocere che si danno alla pazza gioia  si consuma una commedia esilarante che poggia su una sceneggiatura sagace e su un cast davvero affiatato.

Tutti i campioni del genere sono chiamati in causa come riferimento. Come se Quattro matrimoni e un funerale e Funeral Party fossero entrati in collisione con Hollywood Party, dando vita a una reazione a catena inarrestabile di gag mai stucchevoli, anche grazie al candore e al sincero infantilismo dei personaggi principali animati da un sincero affetto tra loro. Slapstick, commedia romantica sofisticata e humour demenziale si mescolano e si fondono. Pur nell’innocuità del suo plot, A Few Best Men è una girandola di guizzi e colpi di scena ritmatissima che dovrebbe essere presa ad esempio sia dagli sceneggiatori della recente commedia scorretta americana che da quelli dei nostri cinepanettonari che non sanno produrre innocenti evasioni di questo livello. Tra le chicche del film una scatenata e unpolitically correct Olivia Newton-John che (come nelle puntate-cameo di Glee in cui ha recitato recentemente) vuole cancellare l’immagine dolciastra che con la Sandy di Grease le è rimasta appiccicata addosso.

VOTO: 4/5

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