Heath Ledger, non è stato suicidio

I test tossicologici hanno chiarito le cause della morte del giovane autore, scomparso lo scorso 22 gennaio a New York

A 15 giorni di distanza dalla sua tragica scomparsa, i risultati tossicologici – effettuati dopo che l’autopsia realizzata il giorno dopo la sua morte era risultata inconcludente – hanno fatto chiarezza sulle cause della morte del 28enne divo australiano Heath Ledger. Mettendo fine alle speculazioni circolate in questi giorni su un presunto suicidio, il responso è stato di una overdose accidentale di farmaci, inclusi antidolorifici, tranquillanti e sonniferi. «Mr. Heath Ledger è morto per una intossicazione acuta provocata dagli effetti combinati di oxicodone, idrocodone, diazepam, temazepam, alprazolam e doxylamine», ha spiegato l’ufficio. Un cocktail letale che non ha lasciato scampo al giovane attore, i cui funerali saranno presto celebrati nella cittadina natale di Perth. In un comunicato rilasciato dalla famiglia, il padre dell’attore, Kim Ledger, ha ringraziato i fan di suo figlio per il loro appoggio: «Nonostante nessun medicinale sia stato preso in eccesso, oggi abbiamo appreso che la combinazione di farmaci prescritti dai medici è stata letale per il nostro ragazzo», dice la nota.

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