Il Trono di Spade, pro e contro di Breaker of Chains. I voti in anteprima alla puntata 4×3

Le trame di Lord Baileys, il ritorno di Serse e le incomprensibili gelosie di Sam

Puntata che potrebbe diventare storica perché ospita la scena con il maggior numero di affronti simultanei alla morale, quella di Jaime che stupra Cersei di fronte al cadavere di Joffrey. Abbiamo quindi, allo stesso tempo: lo stupro, l’incesto e il vilipendio al cadavere (che per giunta è il cadavere del figlio incestuoso).
Voto a chi ha immaginato un crimine di tale complessità: 9.

La puntata inizia di nuovo con il volto insanguinato di Joffrey. Cersei, sempre simpatica come un calabrone, entra in modalità Regina di cuori e ordina di tagliare teste a destra e a manca. Sansa viene però messa in fuga da Ser Dontos, che la consegna nelle mani di Lord Baelish. Nonostante abbia appena fatto ammazzare un Re e si trovi su una nave fantasma in mezzo alla nebbia con il serio rischio di essere sgamato, Baelish sembra come sempre reduce da una partita di dama e un bicchiere di crema al whisky, ragion per cui d’ora in poi – con gioco di parole facile e di dubbio gusto – lo chiameremo Lord Baileys.
Lord Baileys pianta una freccia sul naso di Ser Dontos che, nonostante sia simpatico e pacioso, muore miseramente (a testimonianza del fatto che nemmeno i simpatici e paciosi sono al sicuro nel Trono di Spade: Sam, occhio).
A Sansa hanno appena ammazzato il migliore amico ma lei, con la lucidità della zanzara di fronte allo zampirone, fa tutto quello che le viene detto e annuisce.
Voto al carattere fiammeggiante di Sansa: 1.

La scena seguente ospita una discussione di carattere tecnico: Margaery e sua nonna, sempre a baccagliare sotto il solito gazebo, si domandano se lei sia regina a tutti gli effetti considerato che, SI’, ha sposato il Re; ma, NO, non hanno consumato il matrimonio; e, SOPRATTUTTO: il Re è morto. Dopo una breve discussione il responso della nonna è: “Comunque non andrei a chiederglielo ora”.
Nel frattempo va in scena la veglia funebre di Joffrey. A testimonianza di quanto il ragazzino fosse simpatico a tutti, a cadavere ancora caldo abbiamo Tywin che insegna al nipote a rimorchiare e Jaime che stupra sua sorella. Se sopra l’altare ci fosse stato un candelabro si sarebbero fatti più problemi.
In realtà il cuore della scena è il tentativo di manipolazione con cui Cersei, l’unica a cui frega qualcosa di Joffrey, vuole convincere Jamie a uccidere Tyrion. La reazione di Jaime fa pensare che ne vedremo delle belle.
Comunque, voto alla centralità sociale dei nonni a Westeros: 7.

A questo punto entra in scena il Mastino, ospite con Arya dell’Uomo Più Buono del Mondo (un vedovo con figlia a carico che divide il poco cibo che ha con gli sconosciuti). Che tocchi proprio al Mastino una scena di alleggerimento dopo lo stupro-incesto, sancisce una volta per tutte la trasformazione del personaggio in interesse comico. E quindi il Mastino: si soffia il naso con le dita, scruta goloso la zuppa durante la preghiera, beve la zuppa dalla scodella infradiciandosi la barba. Qui sotto la sequenza.

Poi il Mastino recupera un po’ di contegno picchiando l’Uomo Più Buono del Mondo e rubandogli l’argento.
Voto ad Arya che apostrofa il Mastino come “la peggior merda dei Sette Regni”: 9.

Intanto, a Castle Black, Sam è crucciato perché nessuno crede che abbia davvero fatto fuori un Estraneo. Inoltre è misteriosamente convinto che da un momento all’altro un Corvo possa mettere le mani addosso alla sua fidanzata (l’affermazione “Ci sono cento uomini che la notte se ne stanno stesi a letto, svegli, pensando a te” sembra un tantino eccessiva). La porta allora a Città della Talpa e la vende a una locanda come domestica e baby-sitter.
Stacco e siamo a Roccia del Drago. Poker Face Melysandre non si vede, ma Stannis sta comunque rimproverando Ser Davos: “Joffrey è morto, ma con l’esercito che hai messo in piedi non ci facciamo nemmeno due squadre a calcetto”. Poi Davos scende nelle segrete per le consuete ripetizioni di inglese e qui ha un’intuizione: i ricchissimi braavosiani potrebbero essere la soluzione a tutti i loro problemi.
Voto all’espressione tipo “Mi sono appena ricordato che devo fare una telefonata” di Davos: 8.

È a questo punto che la puntata accelera: ogni volta che entra in scena Oberyn sale la temperatura. “Quando si tratta di guerra, combatto per Dorne, quando si tratta di amore… Non scelgo da che parte stare” è una dichiarazione di bisessualità di notevole eleganza.
Il dialogo tra Vipera Rossa e Tywin è un pezzo di bravura. In poche battute Tywin prima mette alla prova Oberyn sull’omicidio di Joffrey, poi lo arruola come giudice per il processo a Tyrion, infine lo lusinga: vuole Dorne dalla sua parte. Scopriamo anche l’identità del terzo giudice di Tyrion: sarà Mace Tyrell, uno di quei personaggi che quando li senti nominare dici “CHI?”.
Voto ai personaggi che quando li senti nominare dici “CHI?”: 3.

Ci spostiamo nella cella di Tyrion, dove Podrick è in visita. Ha cibo e articoli di cancelleria nascosti ovunque: candele, penna, pergamene, salame, mandorle e del formaggio stagionato. Eviterò di ironizzare sulla forma ricorrente degli oggetti nell’elenco e lascio decidere a voi da dove Pod prende il formaggio, ma considerate che Tyrion, nonostante la fame, non si avvicina.
Intanto il processo si preannuncia come una farsa, con i testimoni comprati o minacciati di morte. Pod non è in vendita, quindi rischia seriamente il collo: dopo Shae tocca allo scudiero dover prendere il largo. L’addio tra lui e Tyrion è, fin qui, la cosa più commovente di questa terza serie.
A questo punto saremmo al solito Better Call Bronn, ma a King’s Landing hanno mangiato la foglia e non lo lasciano avvicinare al nano.
Voto alle puntate senza Bronn: non più di 6 e mezzo.

Intermezzo con i Bruti che fanno a pezzi della gente e bruciano un villaggio. Serse di 300 avverte un bambino che sta per mangiarsi il cadavere di sua madre e poi lo manda a Castle Black, dove il bambino arriva comprensibilmente un po’ turbato. A Castle Black devono allora organizzare la resistenza, ma soprattutto devono evitare che Mance Rayder scopra che sono appena un centinaio. Al Castello di Craster, i ribelli di Karl sono a questo punto l’anello debole: ci vuole qualcuno che vada a tappargli la bocca.
Gran finale con Daenerys, che tanto per cambiare vuole liberare degli schiavi. La sua predisposizione alla teatralità cresce di episodio in episodio, e qui tocca l’apice nel bombardamento con i collarini.
Io invece continuo a studiare basito le tecniche di corteggiamento di Daario: stavolta per farsi notare pugnala un cavallo e urina in pubblico. Mah.
Voto alla faccia tosta di Daario: 8.

Leggi qui il resoconto della puntata 4×1.
Leggi qui il resoconto della puntata 4×2.

© RIPRODUZIONE RISERVATA