Il Trono di Spade, pro e contro di The House of Black and White. I voti in anteprima alla puntata 5×2

Quant'è difficile trovare un buon sindaco a Westeros

Ero proprio lì che me lo domandavo, contando i personaggi sulle dita delle mani: chi manca ancora in questa quinta stagione? Arya, mancava Arya.
Ecco, pur non essendo uno da Team Arya, devo ammettere che la ragazzina ha questo piglio testardo, questa pervicacia incrollabile, questa rabbia di pietra scolpita che non mi lasciano indifferente. Ha una spada che è uno spillo, ma la tiene stretta, non cede un passo, ti guarda sempre negli occhi. È l’altra faccia buona di Westeros, il contraltare di Tyrion, che – sì – tiene botta, ma non crede più in niente, fatica ad andare oltre il suo vomito.
Comunque: Arya arriva a Braavos, e Braavos sembra Venezia. La portano in barca a remi sul Canal Grande e lei scende su un’isoletta dove viene sottoposta alla celebre “prova di ingresso al Fight Club”: ti dicono che non puoi entrare solo per vedere quanto resisti. Lei resiste una notte soltanto, che è pochino, tanto più che non piove, poi tira la moneta lasciapassare in acqua e va a farsi un cicchetto.
Voto alla celebre “prova di ingresso al Fight Club”: 8. Solo i migliori.

La scena seguente è una di quelle che mi mettono in crisi: che probabilità c’erano che Brienne finisse per caso nella stessa locanda di Sansa e Lord Baileys? È cosi piccola Westeros? O è come in autostrada, che se uno va da Milano a Venezia prende per forza la A4, e quindi si tratta solo di fermarsi allo stesso autogrill?
Fatto sta che Brienne è lì che mangia il suo Camogli, quando Podrick le indica la giovane Stark. Qui Brienne potrebbe adottare varie strategie e trucchetti per tergiversare e portar via la ragazza di nascosto, invece si mette a fare inchini sul pavimento di cotto. Baileys, che è sempre un signore, cerca di farla ragionare, ma Brienne è una testa calda – si sa – e al posto che sedersi e finire il Camogli, butta in aria il pranzo, prende a sberle delle gente e scappa nella foresta.
Voto alle capacità strategiche di Brienne: 2.
Voto al Camogli: 7. Un classico intramontabile.

Sta calma!

Continua la tensione tra Cersei e Jaime: gli hanno spedito da Dorne uno di quei soprammobili che non sai mai dove mettere e poi finisce che devi fare spazio nella vetrinetta del soggiorno tra gli angeli della Thun e i bicchieri di cristallo che non usi per paura di romperli. Si tratta di una vipera di pietra rossa con una catenina, e Cersei è convinta che il regalo sia una specie di messaggio mafioso, tipo testa di cavallo: vuole che Jaime vada a recuperare Myrcella. Direi che stavolta ha ragione lei: la catenina apparteneva alla figlia, e a King’s Landing hanno sfondato la testa a Vipera Rossa, quindi il soprammobile in realtà è la versione Westeros del “Rebus per solutori non esperti”.
Jamie va, un po’ perché ci tiene, e un po’ perché in queste conversazioni è sempre sottinteso il ricatto sessuale.
Voto ai rebus “per solutori non esperti”: 7.
Però, voto alla cornici concentriche: 9. Molto più divertenti.

E ora questo dove lo mettiamo?

Better Call Bronn! Pure lui mancava. Ce lo eravamo persi lo scorso anno dopo che aveva rifiutato di farsi sfondare il cranio da Clegane in cambio di un castello, una scelta che sembrerebbe ovvia a chiunque, ma che a Westeros, dove tutti ne fanno sempre una questione di principio, ovvia non era. Io sono felicissimo di rivederlo, anche se la sua deriva da pagliaccio è un po’ fuori controllo: cammina a pancia in fuori, con le punte dei piedi aperte, sembra un personaggio della Commedia dell’Arte. Comunque, si capisce che è soddisfattissimo della piega che ha preso la sua vita. Almeno fino a che non alza lo sguardo e lo vede: ”È quel cazzo di Jaime Lannister”.
E si ricomincia.
Voto al ritorno di Bronn: 10. Indispensabile.

Andiamo a Dorne. La ex fidanzata di Oberyn è comprensibilmente irritata dalla fine del suo compagno, vuole la guerra e pretende di essere ricevuta dal sindaco/cognato, una specie di pensionato che passa le giornate in terrazza a fissare il giardino. Tutto questo guardare le api lo rende in effetti un po’ indolente, già è difficile immaginarlo a cucinarsi due uova, figurarsi andare in battaglia. Non potendo avere la guerra, Ellaria abbassa il tiro, e chiede di mozzare le dita a Myrcella. Ma pure questa cosa di mutilare un adolescente deve sembrargli molto stancante e quindi niente.
Prima citazione per le Serpi delle Sabbie, che finiranno per accollarsi la vendetta.
Voto all’attitudine contemplativa del Sindaco di Dorne: 6.

Dall’altra parte del mare, è in corso una riunione strategica per stanare i tagliagole di Meereen. “Maestà, mandiamo in giro i Secondi Figli a rompere qualche dito, vedrà che funziona”. Io non capisco questo improvviso accanirsi sulle dita, ma di lì a poco Daario il Piacione e Verme Grigio ne beccano uno. Sembrerebbe tutto risolto, invece scoppia un casino, perché uno schiavo liberato ammazza il Figlio dell’Arpia prima del processo e viene giustiziato in pubblico al posto suo.
Parte una sassaiola.
Voto all’episodio “Mereen odia: la polizia non può sparare”: 6 e mezzo. Meno narcotico della media di quel che succede oltreoceano.

Comunque Daenerys, come Sindaco, è perfino peggio del cognato di Ellaria. Voto 3.

Nella scena successiva scopriamo che Tyrion è in viaggio. È una sequenza essenzialmente gratuita, ma essendoci Tyrion ci sono comunque le battute migliori della puntata.
“Cersei ha promesso di nominare lord colui che le porterà la tua testa”.
“Avrebbe dovuto offrire la sua fica. La sua parte migliore per la mia parte migliore”.
Per quanto mi riguarda, dopo un dialogo così possiamo andare tutti a casa. Voto: 10.

Intanto a Westeros, per beccare Tyrion, decapitano nani a caso. Questa tecnica dello sparare nel mucchio, oltre che poco efficace, ha anche un sottotesto un po’ razzista, del tipo “Come fai a distinguere due nani?”.
Cersei non è per niente soddisfatta, e se ne va in sala da pranzo a fare nuove nomine al posto del giovane Re, bloccato dalle gioie della pubertà. Da Qyburn  a Tyrell, vogliono tutti fare il Primo Cavaliere, ma Cersei elargisce cariche minori e un po’ ridicole, tipo “Maestro dei Sussurri”, al che lo zio – l’unica persona seria nella stanza – si alza e se ne va.
Voto al nanicidio sistematico: 7. Feroce e politicamente scorretto, come deve essere il Trono di Spade.

Chiusura alla Barriera (in realtà no, ma vi ho già detto cosa succede a Meereen, quindi facciamo finta). In aula studio, Sam ripassa la storia degli Stark, e Gilly impara l’alfabeto. C’è quell’atmosfera tipica delle aule studio per cui un po’ si lavora e un po’ si cazzeggia, e così i due – per distrarsi – si mettono a parlare con la figlia di Stannis del Morbo Grigio, una malattia che sfigura e rende pazzi. Mi domando quanto sia complicato trovare argomenti decenti da pausa caffè a Westeros.
Altrove, Stannis dimostra di aver preso l’insubordinazione di Jon Snow molto meglio di quanto pensassi, e lo minaccia solo in modo vago.
È buffo che Stannis, ogni volta che chiede aiuto a qualcuno per dare battaglia ai Bolton e riceve in risposta un due di picche, si rivolge a Jon Snow: “Pure Lady Mormont non ne vuole sapere. Ma perché?”.
La risposta sarebbe: “Perché stai sul cazzo a tutti”, ma Jon Snow – che non a caso farà carriera politica – ne inventa sempre una.
“Inginocchiati almeno tu, ti regalo Grande Inverno”.
“Ci penso”.
Il giorno stesso vince le elezioni e diventa Lord Comandante.
Che sfiga Stannis.

Leggi i pro e contro dell’episodio 5×1.

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Leggi tutti i pro e contro degli episodi della stagione 4 (clicca il link e vai in fondo all’articolo).
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