Kristen Stewart da Twilight a Café Society: la metamorfosi di un’attrice

In attesa di Equals, che uscirà la settimana prossima, ripercorriamo insieme la carriera della giovane diva attraverso i suoi film su Infinity

Ci sono attrici che percorrono i sentieri del cinema indie senza defaillance come Greta Gerwing, per dirne una, e altre che alternano senza sensi di colpa il cinema mainstream e quello indipendente come Scarlett Johansson. Kristen Stewart no, lei invece ha imboccato un suo personale percorso, dove dall’indie si è ritrovata sbalzata di colpo nel mainstraim quasi contro la sua volontà e passo passo ha cercato di scrollarsi di dosso (e sta ancora tenacemente lottando per farlo) l’alone lasciatole intorno dai grandi brand come Twilight e Biancaneve e il cacciatore, per diventare a tutti gli effetti un’attrice da cinema d’autore e con l’ultimo festival di Cannes ha compiuto un deciso passo in avanti.

La ventiseienne attrice losangelina, figlia di un produttore televisivo e di una regista/sceneggiatrice australiana, ha respirato aria di cinema ed entartainment sin da bambina. Non stupisce che, complice anche un viso angelico, sia approdata sul grande schermo alla tenera età di 8 anni e che a 11 abbia già recitato al fianco di Glenn Close ne La sicurezza degli oggetti.

Ma è nel 2001 con Panic Room di David Fincher (lo trovate su Infinity) che la sua strada diventa in discesa. Il film che vede lei ragazzina protagonista del film accanto a Jodie Foster è un successo anche di pubblico e le garantisce subito la ribalta. Partecipa anche a un film horror The Messangers (su Infinity) ma è nel 2007 quando Sean Penn al sceglie per Into the Wild al fianco di Emile Hirsch che buca davvero lo schermo e si fa notare a livello internazionale.

Ed ecco che il destino ci mette lo zampino, inventandosi un colpo di scena pazzesco, un twist che nessuno avrebbe potuto prevedere. Kristen viene scelta dalla regista Catherine Hardwicke, che si era conquistata una certa autorevolezza nel panorama indie con Thirteen, per portare sullo schermo una semplice e un po’ imbranata ragazza che si innamora di un vampiro, per cui viene scelto il britannico Robert Pattinson. Il successo del romanzo Twilight cresce nel tempo e quando la Meyer e la Hardwicke si ritrovano col cast al Comic-Con di quell’anno vengono investite da stuoli di fan già adoranti. Da quel momento in poi la febbre per la trasposizione filmica sale a dismisura e l’entusiasmo per i due alter ego di Bella ed Edward diventa una mania globale.

Kristen soffre della popolarità esagerata e dell’impossibilità di salvaguardare la propria privacy, specie quando il sogno delle fan diventa realtà e i due si mettono insieme, arrivando persino a parlare di matrimonio all’epoca degli ultimi due episodi della saga (Breaking Dawn 1 e 2, che trovate disponibili su Infinity). Tutto sembra comunque filare liscio e soprattutto l’attrice con l’ultimo capitolo della saga inizia a mettere in atto il suo piano di emancipazione, che viene coronato dall’approdo al festival di Cannes di un film da lei prodotto e fortemente voluto, la trasposizione su grande schermo del suo romanzo preferito, On the Road (lo trovate su Infinity) di Kerouac, mentre Pattinson è in concorso con Cosmopolis di Cronenberg. I due non potrebbero essere più raggianti e realizzati. Le foto di quei giorni li ritraggono sul red carpet felici e innamorati, ma ecco che qualcosa va storto. Kristen intanto accetta un’altra grande saga da cui si sgancerà già al secondo episodio, ovvero Biancaneve e il cacciatore, sul set del quale viene colta in flagrante in atteggiamenti intimi col regista. Il tradimento mette fine alla favola con Pattinson (successivamente si è legata ad Alice Cargile con cui dovrebbe convolare a nozze a breve) e al legame con la saga vampira per sempre.

Kristen decide di fare scelte sempre più allineate alla sua reale personalità e ai suoi gusti, che via via si fanno sempre più chiari ed espliciti. E così approda al cinema francese, recitando al fianco di Juliette Binoche in Sils Maria, ricevendo – unica americana nella storia del premio – un Cesar come migliore attrice non protagonista, in pratica l’Oscar francese. La nuova strada intrapresa la porta a recitare in Equals di Drake Doremus, presentato al Festival di Venezia dell’anno scorso, che uscirà a breve, e in Café Society di Woody Allen accanto a Jesse Eisenberg. Il suo percorso da attrice impegnata culmina con la partecipazione all’onirico e surreale Personal Shopper in concorso a Cannes 2016. Il dado è tratto: ormai Kristen Stewart è la nuova musa del cinema d’autore impegnato.

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