Rio – Il cd, Ritorna l’estate con L’Aura

Intervista esclusiva alla cantautrice italiana, che ha realizzato uno dei brani del concept album ispirato al film d'animazione

In occasione dell’imminente debutto (5 ottobre) di Rio in Blu-ray, Blu-ray 3D e Dvd e dell’uscita del concept album ispirato al film, Rio – Il cd, abbiamo incontrato L’Aura (nota soprattutto per gli album Okumuki e Demian), che ha contribuito all’esclusiva tracklist con il brano inedito Ritorna l’estate. Al cd, realizzato da Futuradio e distribuito da Sony Music Entertainment, hanno preso parte altri nove artisti della scena pop italiana (Pierdavide Carone, Roy Paci, Andrea Rock, La Pina e Diego, Serena Menarini, Paola e Chiara, Btwins, Elektofolie e i Finley), oltre a un esordiente scelto grazie alla selezione La mia musica per Rio, organizzata da 20th Century Fox Home Entertainment, in collaborazione con Futuradio e Myspace.

Può raccontarci com’è nata la sua collaborazione per il concept album Rio – Il cd?
L’AURA: «La produzione mi ha fatto ascoltare una sorta di provino del progetto ideato per la mia canzone, che però era molto rudimentale. Siamo partiti da un’idea sviluppata da uno dei collaboratori dell’album e poi io ho stravolto completamente sia il testo che la melodia. C’era una linea guida, dovevo attenermi alla storia di Rio… La prima stesura era molto legata al film, ma io ho preferito fare dei cambiamenti in modo che la canzone potesse esistere anche senza il film. L’ho pubblicata su Facebook e i miei fan l’hanno apprezzata tantissimo perché in realtà ha un testo che potrebbe rivolgersi a chiunque. Quando si fanno dei brani per un film è comunque importante creare qualcosa di vero, perché se quello che canti non è vero non è bello e chi lo ascolta non trova emozioni».

Qual è il legame del brano Ritorna l’estate con il film? Fa riferimento a un personaggio o a una sequenza in particolare?
L’AURA: «E’ legato alla storia dei due pappagallini»

All’inizio del film, Blu è un pappagallo che non sa volare e si sente un “diverso”. Cosa si prova, invece, ad avere una dote non comune, come la sua, il canto?
L’AURA: «In realtà non saprei. Ultimamente, per come funziona il mondo della musica avrei preferito fare l’avvocato (ride, ndr). Scherzi a parte, è una benedizione. Io ho avuto questa “chiamata” fin da piccola. Magari non ero così sicura che avrei fatto la cantante, ma sentivo che il mio futuro era legato al mondo dell’arte. C’è stato un periodo in cui avrei voluto fare la violinista, ho studiato a lungo violino…»

Non è la prima volta che la sua voce è legata a un film. E’ già successo per Trilli e il tesoro perduto, Una canzone per te, Un gioco da ragazze e Maschi contro femmine. E ora Rio. C’è già un nuovo progetto “cinematografico” nella sua carriera?
L’AURA: «Magari! Anzi, registi: “chiamatemi!”»

Le piacerebbe passare “dall’altro lato” e fare l’attrice?
L’AURA: «Mmm, sì. Comunque è ovvio che dovrei studiare, lavorare con qualcuno, avere un coach. Diciamo che propensione un po’ c’è perché se si fa il cantante o il musicista, stare sul palco è già una prova di recitazione. E scrivere canzoni, intepretare canzoni, che siano tue o di altri, è una sorta di recitazione: si interpreta un personaggio. Ti capitano delle serate in cui stai male e invece devi cantare una canzone dai temi molto allegri e cercare di essere convincente per il pubblico. Devi veramente recitare a volte… Anche se non è proprio una finzione perché i sentimenti vengono sempre attinti da noi stessi»

Con quale regista ti piacerebbe lavorare?
L’AURA: «Non lo so. Non ci ho mai neanche pensato veramente, quindi non saprei. Ma sicuramente con qualche regista che abbia qualche idea creativa, che sia bravo, che abbia voglia di tirare fuori delle cose. A me interessano generalmente i film italiani… dato che non abbiamo grossi budget, amo registi e film che facciano emergere sentimenti e situazioni reali. O film comici, ma non credo di essere portata…»

Se avessi potuto scrivere la colonna sonora di un film del passato, quale avresti gradito?
L’AURA: «Forse quella de La città dei bambini perduti, che è stata scritta da Badalamenti. Bellissima. Oppure oppure quella de Il Favoloso Mondo Di Amélie di Yann Tiersen. Sono entrambe fantastiche»

Qual è il tuo genere cinematografico preferito?
L’AURA: «Cinema fantastico-surrele, anche i film d’animazione. Mi piace molto Terry Gilliam»

Qual è l’ultimo film che ha visto? Quale quello che consiglierebbe ai suoi fan?
L’AURA: «L’ultimo è Carnage, che non mi ha entusiasmato tantissimo, a parte le performance. Il film in sé è un po’ inquietante (ride, ndr). Uscire dal cinema nervosa e incavolata non è il massimo: ci sono un sacco di cose che risparmieri alla gente se fossi un regista… Un film che raccomanderei? Non c’entra niente con quello che ho detto prima, ma sarebbe Quarto potere di Orson Welles. Oppure tutti i film di Bergman. Un altro film che adoro è Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera»

Se fosse un personaggio di un film, chi sarebbe? Chi la rappresenterebbe?
L’AURA: «Amélie, sicuramente. Credo che in realtà descriva molte donne».

Sotto due foto di L’Aura:

(Foto: Marco Falcetta)

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