Lo Hobbit, Andy Serkis racconta il suo ritorno nei “panni” di Gollum

L'attore, ormai espertissimo di performance capture, spiega il suo rapporto col personaggio e con Peter Jackson

Fresco escluso dalla corsa agli Oscar, la sua performance (capture) ne L’alba del pianeta delle scimmie non ha trovato spazio nella categoria di miglior attore non protagonista, Andy Serkis è noto soprattutto per dare volto e corpo a personaggi digitali. Primo fra tutti quello del Gollum del Signore degli anelli di Peter Jackson. E proprio sul ritorno del suo personaggio ne Lo Hobbit, l’attore ha rilasciato a Hero Complex qualche dichiarazione:

Sul ritorno al Gollum per Lo Hobbit: «Gollum non è mai andato troppo lontano da me perché è stampato con inchiostro indelebile nel mio Dna. Però ammetto che è stato strano tornare indietro e interpretare un personaggio così assorbito dalla coscienza collettiva da non appartenerti quasi più. Forse per questo mi sentivo, o avvertivo nei primi giorni di lavorazione, di fare una sorta di bizzarra variazione del personaggio piuttosto che di impersonarlo davvero perché di lui ci sono in giro così tante parodie e imitazioni, e alcune sono davvero ben riuscite. Comunque tornare nella sua pelle mi ha emozionato ancora una volta».

Sulla voce di Gollum: «Le mie corde vocali sono ormai così rovinate che non sento più niente da quelle parti. Durante Il signore degli anelli dovevo bere tonnellate di quello che veniva chiamato il succo di Gollum, ovvero un miscuglio di limone, miele e zenzero. Così quando sono tornato per Lo Hobbit, per una sorta di romantica nostalgia, ho chiesto che mi venissero preparate delle bottiglie di succo di Gollum. Ad essere onesti non fa più male, davvero, non più».

Sul lavorare con Peter Jackson: «Peter è per me tutto, fenomenale mentore, sostenitore, amico e collaboratore. Brindo al fatto di essere tornato a lavorare con lui e a questo incredibile viaggio per il quale mi ha rivoluto a bordo. Anche perché sto lavorando a Lo Hobbit non solo nei panni del Gollum, ma anche in veste di regista della seconda unità. Ero partito per la Nuova Zelanda pensando di rimanerci solo due settimane, e invece mi sono fermato un anno intero a dirigere la seconda unità. È stato emozionante. Sono davvero grato di avere avuto la possibilità di lavorare con Peter anche da un altro punto di vista che non fosse quello propriamente attoriale. Sono stato letteralmente i suoi e le sue orecchie per quanto riguarda le riprese della seconda unità. Siamo stati a zonzo per la Nuova Zelanda per due mesi girando nelle location più suggestive. È stata un’esperienza straordinaria. Amo lavorare con Peter e avere a che fare con tutto ciò che è stato creato dalla WETA.  Tutta la squadra, tutta la sezione produzione di Wellington, un posto e delle persone davvero speciali alle quali mi riunisco sempre volentieri».

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Di recente siamo stati protagonisti di un tour alla Weta. Guardalo qui.

Leggi la puntata sugli effetti visivi del Signore degli anelli del nostro speciale.

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Fonte: Hero Complex

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