Mockumentary: filmare la paura

Dalle riprese amatoriali di Paranormal Activity alle soggettive televisive di [•Rec], fino all’ultimo ESP - Fenomeni paranormali, ricordando The Blair Witch project, un percorso nel cinema dell’orrore che rincorre la realtà secondo le regole beffarde del mockumentary

Cosa hanno in comune [•Rec] e Paranormal Activity (e relativi sequel) con L’ultimo esorcismo e Cloverfield? O con Le cronache dei morti viventi del maestro George Romero, Il quarto tipo e l’ultimo arrivato ESP – Fenomeni paranormali? Semplice: raccontano la paura come se fossimo noi a viverla direttamente. Il nuovo horror è indissolubilmente legato all’immagine televisiva o amatoriale. Ne ricerca quel senso di verità che aumenta all’ennesima potenza la nostra immedesimazione. Quello che vediamo è rappresentato come uno dei tanti reportage di guerra o uno dei dolorosi filmati che hanno mostrato il tragico tsunami giapponese. È d’altronde l’idea portante di Redacted di Brian De Palma. Il cinema che si inginocchia alla corte del reality. Lo chiamano mockumentary (letteralmente documentario falsificato) ma i confini di questo modo di raccontare la paura (e non solo) si fanno sempre più estesi.

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