Roger Moore, incarnazione del gentleman britannico per eccellenza, è morto all’età di 89 anni in Svizzera. Ad annunciarlo sono i suoi figli: «Ci ha lasciati oggi, dopo una battaglia breve ma coraggiosa contro il cancro».
Indimenticabile, ovviamente, è il suo 007 nella saga di James Bond, che ha interpretato in ben 7 film, su cui spiccano Vivi e lascia morire e La spia che mi amava, giustamente considerati dei titoli imprescindibili per tutti gli amanti del mitico agente.
Confinare la lunga e ricca carriera di Moore a Bond è però senz’altro un errore: non solo il nostro è stato protagonista di diverse gettonatissime serie tv (da Attenti a quei due a Il santo), ma ha anche partecipato – al cinema – ai più svariati progetti, da Pantera Rosa – Il mistero Clouseau di Blake Edwards a Doppia coppia all’otto di picche di Michael Winner, passando per dei titoli assolutamente insospettabili come La prova di Jean-Claude Van Damme e addirittura il film delle Spice Girls.
Nonostante una filmografia così varia, per molti il nostro sarebbe comunque rimasto sempre 007. Una cosa, questa, che non lo disturbava assolutamente: «Essere eternamente conosciuti come James Bond non ha effetti negativi. Spesso la gente mi chiama Signor Bond quando sono fuori, e non mi dà fastidio. Perché dovrebbe?», aveva dichiarato il divo durante un’intervista col Guardian.
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