Oscar 2023, uno dei film candidati ha infranto le regole? Parte una clamorosa indagine: ecco cosa sta accadendo

L'Academy ha già espresso la volontà di approfondire la questione con un comunicato

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L’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences ha svelato nei giorni scorsi le nomination agli Oscar 2023, la cui cerimonia di premiazione è prevista a Los Angeles per il 12 marzo prossimo, con la conduzione di Jimmy Fallon.

Nelle ultime ore si sono susseguite tuttavia delle indiscrezioni circa delle possibili irregolarità, tanto che l’Academy in una nota ufficiale ha detto e riferito di «aver iniziato a condurre una revisione delle procedure della campagna intorno ai candidati di quest’anno». Nel suddetto testo non viene citato nessun film specifico, ma si vocifera che il film interessato sia To Leslie, piccolissimo film indipendente e misconosciuto che ha ottenuto a sorpresa la nomination alla miglior attrice protagonista per Andrea Risebourogh.

La nomination ha stupito in tantissimi: il film ha incassato appena 27.000 euro negli Stati Uniti nella sua uscita al cinema a ottobre ed è un record assoluto per un film dall’eco così limitata, che è riuscito a portarsi a casa una delle nomination di maggior peso nonostante una circolazione ridottissima. Si tratta infatti del film col minor incasso di tutti i tempi ad agguantare una candidatura agli Oscar.

Ai microfoni di Deadline, dopo aver appreso della sua nomination, la diretta interessata Andrea Risebourogh aveva espresso tutto il suo stupore, dichiarando a caldo: «Sono sbalordita. … Era così difficile credere che potesse mai accadere perché non eravamo davvero in corsa per nient’altro. Anche se abbiamo avuto molto supporto, l’idea che potesse davvero accadere sembrava così lontana».

L’indagine avviata è per una sospetta violenza dei parametri dell’Academy: il regista Michael Morris, insieme a sua moglie Mary McCormack e alla stessa Risebourogh, potrebbero infatti aver contattato moltissime star per spingere il film sui social e sulla stampa, organizzando proiezioni private per volti del gotha hollywoodiano come Charlize Theron, Gwyneth Paltrow, Courteney Cox, Edward Norton, Jennifer Aniston e Minnie Driver. Anche Kate Winslet ha espresso parole al miele, e di sconfinata ammirazione, in particolare per la prova della protagonista, arrivando a definirla «la più grande performance femminile di tutti i tempi». 

Tra le star che hanno ribadito il concetto espresso da Winslet troviamo anche Demi Moore, Jane Fonda, Naomi Watts, Laura Dern e Frances Fisher, mentre Marc Maron, interprete del film, ha invitato Andrea Riseborough nel suo podcast WTF. Il passaparola e la cosiddetta “campagna Oscar” è da sempre un elemento fondamentale per la corsa alla statuetta dorata, specie per i film che non hanno particolare visibilità mediatica e che vogliono acquisirla e farsi conoscere attraverso proiezioni ad hoc, ma in questo caso qualcuno avanza il sospetto di una vera e propria “concorrenza sleale” e addirittura di “lobbismo” ai danni degli altri candidati.

Il comunicato completo dell’Academy recita: «L’obiettivo dell’Academy è garantire che il concorso di premiazione sia condotto in modo equo ed etico e ci impegniamo a garantire un processo di premiazione inclusivo. Stiamo conducendo una revisione delle procedure della campagna attorno ai candidati di quest’anno, per garantire che nessuna linea guida sia stata violata e per informarci se potrebbero essere necessarie modifiche alle linee guida in una nuova era di social media e comunicazione digitale. Abbiamo fiducia nell’integrità delle nostre procedure di nomination e di voto e sosteniamo autentiche campagne per delle performance eccezionali».

Deadline riferisce che Momentum Pictures, il piccolo distributore del film, dovrebbe aver seguito le regole dell’Academy ed essersi mosso in totale liceità, ma anche se l’indagine in questione non dovesse far emergere nulla di problematico è probabile che venga fatta comunque chiarezza su tali parametri, per evitare che tali casi di ambiguità si presentino in futuro. 

La campagna di To Leslie è partita soltanto a gennaio, quindi si tratta di una nomination ottenuta davvero sul filo di lana e in tempi record. Un’altra argomentazione contro la campagna Oscar del film è il dato secondo cui sarebbe consentito soltanto un certo numero di contatti diretti con i membri votanti dell’Academy, nel tentativo di evitare controversie come quelle che hanno recentemente afflitto i Golden Globes e l’associazione che li assegna, ovvero l’Hollywood Foreign Press Association, l’associazione della stampa estera di Hollywood.

Tra le attrici che erano ritenute molto più papabili per la candidatura, e che tuttavia non hanno ottenuto la nomination, troviamo Viola Davis per The Woman King, Danielle Deadwyler per Till, Olivia Colman per Empire of Light e Margot Robbie per Babylon, mentre le altre quattro candidate per la cinquina di miglior attrice protagonista di quest’anno sono: Ana de Armas per Blonde, Cate Blanchett per Tár, Michelle Yeoh per Everything Everywhere All At Once e Michelle Williams per The Fabelmans

Nelle ultime ore è arrivato un commento a riguardo anche da parte dell’attrice Christina Ricci. «Sembra esilarante che la “nomination a sorpresa’” (il che significa che non sono stati spesi tonnellate di denaro per posizionare l’ attrice) di una performance legittimamente brillante sia oggetto di un’indagine – ha detto l’interprete di Mercoledì – Quindi sono solo i film e gli attori che possono permettersi le campagne che meritano un riconoscimento? Mi sembra elitario ed esclusivo e francamente molto arretrato. Se le sarà tolta la nomination sarà una vergogna».

La critica dal canto suo ha accolto To Leslie con grande favore, come testimonia il punteggio Fresh del 98% su Rotten Tomatoes (qui invece un post di Gwyneth Paltrow a sostegno). Il film racconta la storia di Leslie, un’alcolista che, dopo aver vinto 190 mila dollari alla lotteria, sperpera l’intera vincita in droghe e liquori. Sei anni più tardi la donna ha perso tutto ed è costretta a vivere per strada o in squallidi motel. Prova a riallacciare i rapporti con James, il figlio che aveva abbandonato vent’anni prima, e il giovane le permette di stare da lui a condizione che non beva. Tuttavia Leslie ricomincia a bere e rubare, costringendo James a telefonare alla nonna e a Nancy, un’amica della madre, in cerca di aiuto.

To Leslie

Foto: BlueWater Lane Productions, Jason Shuman Productions, Eduardo Cisneros Productions, BCDF Pictures, Clair de Lune Entertainment, Baral Waley Productions

Fonte: Deadline

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