Playlist 2012/2013. Per i tipi tosti: Western Gangster

Django Unchained, Cogan, Killer Joe, Le Belve, Gangster Squad, Lawless

B astardi, eppure pieni di gloria. In una Hollywood che trabocca di eroi, metaforici principi azzurri e modelli di buoni sentimenti, l’esplosione di gangster e criminali che ci aspetta nei prossimi mesi è una ventata d’aria fresca (o meglio, putrida). E non c’è neanche bisogno di dire chi sia il “solito sospetto” che darà il via alle danze mortali: con il 2013 (18 gennaio, per la precisione) arriverà il nuovo film di Tarantino – una frase che è ormai un brand – Django Unchained, in cui Quentin omaggia quegli spaghetti western di cui da anni saccheggia lo stile. E mai omaggio fu più esplicito: il Django del titolo è chiaramente ispirato al personaggio che lanciò il nostro Franco Nero negli anni Sessanta (e infatti l’attore fa un cameo nel film). Ma quelle vicende vengono rivedute e corrette da Tarantino e trasformate nella violenta ed esilarante storia di Schultz, dentista tedesco riciclatosi come cacciatore di taglie (Christoph Waltz), che si mette in affari con lo schiavo da lui liberato Django (Jamie Foxx) per dare la caccia a una banda di fratelli assassini. Il premio per la loro testa – e l’obiettivo finale dei due – sarà la liberazione della moglie di Django, tenuta in schiavitù da un perfido proprietario terriero, interpretato da Leonardo DiCaprio. E se DiCaprio, (ex) golden boy di Hollywood, punta su Tarantino, due “golden men” come Brad Pitt e Matthew McConaughey hanno scelto la strada del noir d’autore e dei budget sotto media per sporcarsi la fedina attoriale reinventandosi killer senza scrupoli. Anzi, il Jackie Cogan di Brad Pitt qualche scrupolo ce l’ha: non ama le carneficine, preferisce mietere vittime da lontano. «Tu non sai cosa significa uccidere un uomo: piangono, chiamano la mamma. A me piace uccidere dolcemente» dice al contabile della mafia (Richard Jenkins) che lo assume per far fuori due sbandati che hanno rapinato la posta di una partita di poker protetta dalla mala. Nel film, titolato proprio Cogan e firmato da Andrew Dominik (che aveva già lavorato con Pitt in L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford), si parla parecchio, ma quando l’azione comincia è meglio correre ai ripari. […]

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