The Amazing Spider-Man 2, le prime reazioni della critica americana al sequel di Marc Webb

Il cinecomic divide la stampa statunitense, che però esalta la chimica tra Andrew Garfield ed Emma Stone e la prova di Dane DeHaan

Ieri negli Stati Uniti si è svolta l’anteprima stampa di The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro, atteso sequel di Marc Webb che nelle nostre sale uscirà il prossimo 24 aprile. Online hanno cominciato a comparire le prime recensioni, e leggendole la sensazione è che il cinecomic abbia un po’ diviso la critica americana. A fare da denominatore comune ai pareri dei giornalisti, però, ci sono Andrew Garfield ed Emma Stone, la cui chimica sullo schermo è stata esaltata a più riprese (i due, ricordiamo, fanno coppia fissa anche fuori dal set), così come la performance di Dane DeHaan nei panni di Harry Osborn, alias Green Goblin.

Guy Lodge di Variety scrive: «Fare un reboot della trilogia di Sam Raimi a soli cinque anni di distanza già non sembrava qualcosa di cui avessimo bisogno. E The Amazing Spider-Man 2 non sfugge a una certa ridondanza, ma riesce comunque a evitare, acrobaticamente, la trappola della ripetizione. La sintonia tra Andrew Garfield ed Emma Stone delizia ancora una volta. (…) Anche reintrodurre il personaggio del Goblin poteva sembrare una mossa azzardata, fatta da chi è a corto di idee, ma la prova di DeHaan vale il prezzo del biglietto, perché interpreta il personaggio con quella malizia che già caratterizzava il suo Lucien Carr di Giovani ribelli – Kill Your Darlings».
La coppia Garfield-Stone è al centro anche della recensione di Leslie Felperin di The Hollywood Reporter: «Nessuna scene d’azione, per quanto spettacolare, regge il confronto con le sequenze in cui sono protagonisti Garfield e la Stone, la cui chimica è palpabile e buca lo schermo».
Oliver Lyttleton di The Playlist è invece molto più critico: «Il maggiore problema del film è il fatto di avere troppa carne al fuoco. Sony sembra seguire la lezione di The Avengers, buttando nel pentolone quanti più personaggi e storie possibile, ma la sceneggiatura di Roberto Orci e Alex Kurtzman è troppo sbilanciata e incoerente, e 141 minuti di durata sono eccessivi. Il film sembra un grande collage piuttosto che un sistema coerente, e anche il tono che ha voluto dare Marc Webb alla pellicola non convince, perché passa dalla commedia, al drammatico e alla tragedia troppo rapidamente. Se il livello della saga è destinato a scendere in questo modo, eviteremo il terzo capitolo come la peste».

Nella photogallery qui sotto, invece, alcune reazioni su Twitter:

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