The Avengers, parla il produttore Kevin Feige: «Dopo i vendicatori la sfida è Dr. Strange»

Alla premiere del crossover di supereroi era presente anche il presidente della Marvel. Che ha svelato i prossimi progetti della factory del fumetto...

A Roma insieme alla delegazione degli Avengers è arrivato a presentare il primo film dell’accordo Disney-Marvel anche Kevin Feige, il presidente della famosa factory del fumetto, nonchè produttore della pellicola. Con lui, Best Movie ha chiacchierato delle sfide poste dal film e del futuro sempre più cinematografico della Marvel.

Grazie al tuo intervento la Marvel ha realizzato un sogno quello di girare The Avengers.

«Direi che abbiamo contribuito in tanti alla Marvel. Tutti adoriamo leggere i fumetti e volevamo portare questa storia sul grande schermo: è bello leggere gli albi ma vedere il film è straordinario. Ci sono dietro 10 anni di lavoro».

Non avete pensato che per i fan più maniacali trasformare il fumetto in un film potrebbe significare snaturarlo?

«No, io sono il primo fan maniaco e penso semplicemente che in questo modo non li tradiamo ma aiutiamo anche chi non ha mai letto il fumetto ad entrare in contatto con la storia, a scoprirla. Magari ameranno solo il film, magari no. Ad esempio io non ho mail letto un libro di Harry Potter, ma adoro guardare i film della saga».

Però ci sono alcune importanti differenze tra The Avengers in versione fumetto e quello per il cinema. Come capite quali modifiche potete permettervi di fare?

«I fumetti esistono da 60 anni quindi il film è una prima reinterpretazione. Ad esempio Nick Fury, una delle differenze più ricordate, era stato già reinventato 5 anni fa per Ultimate ed era stato pensato con la pelle nera. Nel contempo, mentre giravamo Iron Man abbiamo avvicinato Samuel L. Jackson per proporgli il ruolo e lui, accettando, ci ha portato di fatto un passo più vicino a questo film».

Per quanto andrà avanti questo progetto?

«La Marvel aveva già tutti i diritti su tutti i personaggi fin dall’inizio. Di solito non succede così. È stato quindi facile poter pensare di creare una stretta interconnessione con tutti i supereroi che ci servivono, ma per molto tempo siamo stati in dubbio sulle possibilità di creare una vera rete interna alla Marvel. Questo film ci ha dato ragione perciò se andrà bene non c’è motivo per non fare un sequel. Tra un paio di mesi comunque saremo in grado di annunciare molte altre cose speciali».

Come ha scelto Joss Whedon come regista?

«Lo conosco da tanto tempo e gli avevo parlato del primo film di Iron Man. La mia preoccupazione per The Avengers era creare un grande evento con effetti speciali e spettacolari dove l’attrazione non fosse solo l’effetto speciale perché nei fumetti non è solo l’action che piace ma proprio il rapporto tra i personaggi. Pensate agli intrecci che Joss è riuscito a creare in Toy Story e Firefly. Con lui in cabina di regia non sarei mai finito nella trappola del film tutto effetti speciali».

Anche la spiccata vena umoristica è made in Whedon?

«No, l’umorismo è elemento fondamentale per noi della Marvel ed è importante per coinvolgere gli spettatori: se sei spiritoso la gente è dalla tua parte anche nei momenti più duri».

I fumetti Dc comics sono più dark delle storie Marvel ma sono altrettanto amate. È possibile pensare a una riunions tra supereroi di factory rivali in futuro?

«Mai dire mai! Infondo sei anni fa nemmeno questo film era reale».

Il presidente degli studios di The Walt Disney Company, Rich Ross si è dimesso ieri dopo il flop di John Carter. Il tuo è uno dei 3 nomi che circolano insistentemente per la successione. Hai un commento in merito?

«Mi concentro su una sfida alla volta non ne so ancora molto, vedremo».

Hulk era una delle sfide più difficili da affrontare per la riuscita del film. Come avete preparato Mark Ruffalo?

«Joss lo ha seguito tantissimo. Gli ha dato molte indicazioni ancora prima che Mark firmasse  il contratto. L’Hulk di Joss è l’alter ego di un Bruce Banner più maturo, più anziano che doveva finalmente accettare il suo lato oscuro. Ha sempre lo stesso senso di tragedia ma ha imparato a gestirlo, ecco perché accetta tutto con maggiore ironia, anche i dispetti di Stark».

Esiste un personaggio non inventato dalla Marvel che invidia ad un’altra factory?

«Abbiamo i diritti di oltre 8mila personaggi. No, direi che non c’è invidia per nessuno, solo una gran voglia di portare presto sul grande qualcun altro dei nostri eroi, primo fra tutti Dr. Strange, sono ansioso di vederlo al cinema».

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Vi ricordiamo che nel numero di aprile in edicola Best Movie racconta in anteprima la missione cinematografica dei supereroi Marvel, con tutti gli Avengers al completo.

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