Viaggi spaziali, musica pop e… tentacoli!

Torna la banda di guardiani peggio assortita della galassia: Peter Quill, Gamora, Drax, Rocket Raccoon e un cucciolo di Groot. Stessi ingredienti (o quasi), nuove avventure, attesissime new entry. ne abbiamo parlato con il papà della saga, James Gunn

Come tanti eroi Marvel, i Guardiani hanno una certa età. Sono nati nel 1969 nel numero 18 di Marvel Super Heroes dalle penne di Arnold Drake e Gene Colan, e poi apparsi in varie avventure degli Avenger, Thor e Capitan America. Poi nel 2008, grazie a Dan Abnett e Andy Lanning, nasce il nuovo team con Peter Quill, ovvero Star-Lord, Gamora, Drax il Distruttore, il procione Rocket e l’albero antropomorfo Groot, che nei film dei Marvel Studios sono interpretati da Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Bradley Cooper e Vin Diesel (negli ultimi due casi solo a livello vocale nella versione originale). Nel cast di questo sequel, in arrivo il 25 aprile, i quattro torneranno assieme a Michael Rooker (Yondu), Karen Gillan (Nebula) e Glenn Close (Nova Prime), e alle new entry Pom Klementieff (Mantis), Elizabeth Debicki (Ayesha), Chris Sullivan (Taserface), più la coppia cult formata da Sylvester Stallone e Kurt Russell. «Il nuovo film inizia due mesi dopo la fine dell’altro, e se seguiamo la timeline dell’universo Marvel, teoricamente è ambientato prima di Captain America: Civil War – ci racconta il regista, il confermatissimo James Gunn – È un film diverso dal primo, dove Quill era il protagonista, mentre in questo sono coinvolti alla pari tutti i personaggi principali. È una storia molto più emotiva e coinvolgente: scopriamo alcuni dei legami familiari dei nostri eroi, per esempio conosciamo Ego, il padre di Peter; e poi approfondiamo il legame di Gamora con la sorella Nebula, il loro passato, i loro problemi e alcuni aspetti della relazione con il padre adottivo Thanos, che però non è nel cast del nuovo film per scelta mia». Rispetto al primo Guardiani, che era una storia che avrebbe potuta essere ambientata in qualsiasi tipo di mondo, nel Volume 2 la dimensione fantascientifica e spaziale è preponderante? «C’è più sci-fi, abbiamo gli elementi necessari per capire come fanno i loro viaggi spazio temporali. I nostri eroi sono molto più organizzati come squadra, cercano di fare del loro meglio per portare la giustizia, anche se non sempre ci riescono. Dopo le conquiste della prima avventura sono diventati personaggi mitologici, le loro imprese sono leggendarie, la loro reputazione ha raggiunto ogni angolo della galassia. E tutto questo perché sono stati capaci di sconfiggere Ronan, catturando una Gemma dell’Infinito senza lasciarci le penne». La musica, già decisiva per il mood del primo film, è di nuovo centrale, con l’attesissimo Awesome Mix Vol. 2. «Sono riuscito a ottenere tutte le canzoni che volevo! Avevamo un budget più sostanzioso e quindi mi sono allargato. Il bello è che non paghiamo finché la canzone non entra nella versione finale del film, anche se quando scrivo il trattamento so già quello che voglio. Amo profondamente la musica ed è legata alla mia sceneggiatura, molti dei dialoghi sono basati su canzoni che rappresentano dei pezzi della mia vita. È un elemento molto importante in tutti i miei lavori. So che molti film vengono montati senza musica, ma per me è un concetto aberrante, totalmente assurdo. È impossibile mettere assieme un film senza considerare la colonna sonora, basta guardare i film di Sergio Leone per capire come bisogna lavorarci. Ennio Morricone scriveva la musica, e Leone la portava sul set e l’ascoltava mentre girava. Con tutta la troupe. Ne sono usciti alcuni tra i film più belli nella storia del cinema. Io faccio lo stesso: giriamo sempre con la musica in sottofondo». Ma l’amore per la musica rock di Gunn nasconde in questo caso anche un risvolto amaro: «Avevo scritto una parte per David Bowie, un cameo che speravo potesse fare. Non sapevo della malattia. È l’unico autore ad avere una canzone in entrambi i film. Bowie era il mio idolo sin da ragazzino, grazie a lui ho capito che il mondo era molto più complesso di quello che si vedeva in apparenza, bisognava solo avere la pazienza di scoprirlo».

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Foto: © Marvel Studios 2017

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