Alien: Covenant: la recensione di francesjulia

Alien: covenant riparte cronologicamente da prometheus continuando a domandarsi sulla creazione dell’uomo ma sopratutto , sulla creazione in sè, se si potesse? con quali risultati?
Alien, covenant spiega la missione di colonizzazione sul pianeta Origae-6, dando un’inizio alquanto sbrigativa dell’azione, dopo un veloce impatto con una tempesta di neutrini, (versione uguale del recente passengers) l’androide walter interpretato da micheal fassbender interprete anche di David è costretto a svegliare l’equipaggio, poco dopo un segnale radio viene intercettato da un pianeta vicino e il primo ufficiale decide visitarlo.
Si nota molto la somiglianza del primo Alien con quest’ultimo capitolo, dalle sequenze in astronave alla musica in accompagnamento, al computer di bordo Mother.
il tema in continuo presenza è la creazione, citando non pochi lavori creati, in seguito all’l’onnipotenza.
Dal punto di vista recitativo sbucano una degna Katherine Warteston e un ottimo Micheal Waterston affidabili in questa space-opera come amici-nemici, il personaggio di David Walter e la figura chiave della storia
Visivamente e molto bello e scenografico, con qualche difetto di narrazione , la domanda fondamentale che ci siamo proposti dal primo capitolo e infine ancora non ci dà risposta sull’origine della creazione!

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