Hunger Games: la recensione di Robi

Hunger Games è un evento televisivo che vede sfidarsi 24 ragazzi dei 12 distretti di Panem per intrattenere il pubblico di Capitol City. Questo violento spettacolo è una punizione per una passata rivolta che si scatenò nei 13 distretti contro lo sfruttamento che subivano dalla capitale della nazione. Il tredicesimo distretto venne distrutto e da quel giorno ogni anno i rimanenti dodici furono costretti ad offrire un giovane uomo e una giovane donna, tra i 12 e 18 anni, come Tributi per la competizione dei giochi della fame. Il controllo dei distretti, il perdono che ogni anno esigono, la generosità che va conquistata sono le basi della propaganda di Capitol City. Il film è piuttosto fedele al libro e il lavoro di Gary Ross è stato all’altezza delle pagine di Suzanne Collins. Ovviamente alcune scene hanno subito dei cambiamenti, un personaggio minore è stato eliminato, la rivolta è stata anticipata e il finale si è avvicinato alla versione del libro senza mantenere la completa fedeltà. Ma ogni scelta cinematografica non ha danneggiato la storia originale, ogni arricchimento è stato da me apprezzato e la scelta degli attori è ricaduta su persone giovani ma di ottimo talento. Una coraggiosa Katniss (Jennifer Lawrence) che ti fa vivere l’ingiustizia di questo mondo passo dopo passo, un innamorato Peeta (Josh Hutcherson) che non vuole essere corrotto da questo sistema e un gruppo di ragazzini strappati alle loro famiglie per pagare con la vita un prezzo troppo alto che dura oramai da 74 anni. Sono andata a vedere l’anteprima del film preparata sulla trama e sulle emozioni che avrei potuto riprovare dopo aver letto il libro un mese prima. Quando però ho visto i personaggi prendere vita e perderla così brutalmente sul grande schermo, Prim che viene chiamata “Paperella” dalla sorella, Peeta che ricorda la prima volta che ha visto cantare Katniss e come quest’ultima circonda il corpo di Rue con i fiori bianchi per dimostrare che era una bambina e non solo una pedina del gioco … tutto è come nuovo e mi sono ritrovata nuovamente colpita. Piccoli particolari che non mi sarei aspettata di vedere, scene e costumi che superavano ogni mia immaginazione e il messaggio del film che non è stato perso o forzato. Forse la ciliegina sulla torta ci sarebbe stata bene, forse non sarebbe stata una brutta scelta del regista inserire la “vera” situazione della gamba ferita di Peeta. In ogni caso questa piccola mancanza non cambia nulla.
Sicuramente Hunger Games è una storia che non può passare inosservata, che incuriosisce e colpisce e non può essere definito un film come un altro,soprattutto con una protagonista vincente come Katniss Everdeen.

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