Hunger Games: la recensione di xRosa95

“Il mondo starà a guardare” dice la locandina, e in effetti il mondo ha guardato eccome nascere questo nuovo fenomeno: “HUNGER GAMES”. Gli occhi spalancati, increduli, a volte con qualche lacrima e senza fiato: orrore! Ma anche tenerezza e passione. Sono le sensazioni di chi, come me, vedendo questo orrido reality, si trovava a metà tra la poltrona del cinema e l’arena dei giochi! Quella degli Hunger Games sembra una realtà così lontana e futura, un’ esagerazione di quella attuale. Una realtà dove da un lato vediamo una Capitale ricca, sfarzosa, che privilegia solamente l’estetica, dall’altro i 12 distretti poveri e sofferenti. E così i 24 tributi di Panem, ragazzi tra i 12 e 18 anni, sono costretti ad uccidersi ogni anno in un’arena e tutto questo solo per deliziare la vista dei superficiali cittadini di Capitol City. Hunger Games è un reality-show ideato dagli strateghi della Capitale per farla pagare a quei Distretti che avevano provato a ribellarsi 74 anni prima. I tributi devono conquistarsi la simpatia e la fiducia del pubblico e degli sponsor per sopravvivere. Ed è così che emerge Katniss Everdeen, la protagonista interpretata dalla talentuosa Jennifer Lawrence. Fin dall’inizio si fa notare per il suo coraggio ma sopratutto per l’amore che prova verso sua sorella Primrose quando si offre volontaria come tributo al posto suo, una cosa che non era mai accaduta nel Distretto 12. Co-protagonista è Peeta Mellark (Josh Hutcherson), il figlio del fornaio del distretto, colui che qualche anno prima aveva salvato Katniss dalla fame e che rende la trama più intrigante quando ammette in pubblico il suo amore per la ragazza. Si sviluppa, così, tutta la vicenda tra voglia di sopravvivere e di salvare coloro che ami.
Devo dire che sono partita prevenuta, vista la trasposizione, in alcuni casi un po’ deludente, sul grande schermo delle precedenti saghe, speravo vivamente che non facesse il caso di THG. E infatti non è stato affatto deludente, anzi, ha appassionato anche chi non ne aveva mai sentito parlare prima. Certo che portare la realtà degli Hunger Games al cinema non è stato troppo facile per Gary Ross che, già dal fatto che si è mantenuto molto fedele al libro, merita la mia stima. Il lavoro è stato ottimo, ma non perfetto! Sono state omesse alcune scene, soprattutto nel finale. Succede tutto troppo velocemente e alla fine ha dato l’aria di un lavoro che è stato dovuto completare da un giorno all’altro. Però il cast è meraviglioso, nonostante quasi tutti giovanissimi, e anche la score è fantastica, che sa dare quel tocco incalzante nelle parti che sembrano più noiose alla vista di chi non ha ancora letto i libri. Come saga promette bene, che dire? Si può sempre migliorare!
Ora, per Catching Fire (il seguito) ci affidiamo a te, Francis Lawrence.

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