I guardiani del destino: la recensione di Paolo Sinopoli

Quando si dice “una ragazza ti ha sconvolto la vita”… I guardiani del destino è una di quelle storie d’amore che si vedono raramente sul grande schermo e che ti tiene incollato alla poltrona fino all’ultimo secondo. Matt Damon sembra tornare nei panni di Jason Bourne, tra inseguimenti adrenalinici e verità pericolose che vengono a galla. Emily Blunt gli tiene testa e ci regala una delle sue migliori interpretazioni. Il film racconta la storia di David Norris, candidato al Senato americano, ed Elise Sellas, promettente ballerina. Tra i due è amore a prima vista, ma qualcuno farà di tutto per dividerli. I due, infatti, non si sarebbero mai dovuti incontrare. Almeno secondo i calcoli accurati degli “agenti del destino”: uomini in grigio dotati di poteri sovrannaturali (che ricordano quelli di Matrix), come teletrasportarsi attraversando una porta o far accadere dei contrattempi apparentemente innocui, ma in grado di cambiare il corso di una vita. Più di una volta torna alla mente Minority Report (2000) e la battaglia di Tom Cruise per dimostrare la sua innocenza ed essere padrone del suo destino. Ma a differenza dello sci-fi movie di Steven Spielberg, I guardiani del destino è ambientato ai giorni nostri tra i grattacieli di New York. A sorprendere sono anche i dialoghi tra Matt Damon e gli agenti del destino, dove il più delle volte i ruoli si ribaltano e il protagonista, da vittima innocente, si trasforma in inquisitore. Non resta inosservato neanche il lavoro magistrale di George Nolfi, autore di script come The Bourne Ultimatum e Ocean Twelve, e qui nei panni di produttore/sceneggiatore/regista. Il film è una storia di speranza e un invito a rischiare tutto pur di seguire i propri desideri.

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Mi piace
Il ritmo adrenalinico, la recitazione degli attori e il messaggio di speranza del film.

Non mi piace
Forse, manca un colpo di scena davvero originale ed inaspettato.

Consigliato a chi:
Ama la fantascienza, gli spy-movies e le storie d’amore non scontate.

Voto
4/5

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