Il cavaliere oscuro – Il ritorno: la recensione di gazza

Ho incontrato il cavaliere oscuro ed è chiaro come il simbolo marchiato a fuoco sul ponte di Gotham City il messaggio non subliminale da tramandare alle locandine future firmato Nolan: in questo mondo gotico, buio e medievale in cui viviamo quotidianamente è il cinema la nostra unica speranza di salvezza. Ne è l’iperbole questo film di Mr Inception che ancora una volta ci trascina ad occhi aperti nel sogno dei nostri sogni. Batman si fa uomo e diventa super eroe ‘reale’ sollevando dal pozzo digitale delle aspettative, esclusivamente visive di comuni adepti del vero come la finzione, quei sentimenti che albergano in ognuno di noi nel corso delle nostre innumerevoli vite della nostra vita, la paura, l’insicurezza, i propri limiti, l’incertezza, la rabbia, l’odio, la speranza, il coraggio, l’onestà, il bene, il male, la forza interiore, il fondo, la risalita, l’amore, la fedeltà, l’amicizia. Heinrich Dreser scoprì l’aspirina nel 1897, in seguito continuò a lavorare sulla sua composizione aggiungendo qui e togliendo lì. Qualche tempo dopo Dreser inventò una nuova sostanza che fu venduta come medicina contro la tosse fino al 1913. Il nome di questa sostanza era il femminile di eroe…Eroina. Il Cavaliere Oscuro Il Ritorno è tutto qui e in Anne Hathaway perchè se l’aspirina di Nolan è Christian Bale la donna-gatto della Hathaway è la sua eroina…

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