Il grande e potente Oz: la recensione di Shandoniano

Sam Raimi noto maestro del genere Horror ritorna al cinema con la rivisitazione in chiave Dark e quasi totalmente originale del classico della letteratura “Il mago di Oz”. Una nuova sfida per un regista del calibro della trilogia de “La casa” e “Spiderman” che dimostra di essersi nuovamente superato e di aver esorcizzato totalmente il fantasma Burton che influenza il cinema Disney. Ultimamente il concetto di “Dark” infatti è stato praticamente monopolizzato da Tim Burton, il quale però con “Alice In Wonderland” non si avvicina minimamente al lavoro eclettico e ponderato di Raimi. Il grande e potente Oz si avvale quindi di essere una sorta di prequel del tanto amato film de “Il Mago Di Oz” diretto nel 1939 dal regista Victor Fleming e in questo caso non avremo né la presenza dell’uomo di latta né di Dorothy. La Warner Bros infatti non ha ceduto i diritti della storia originale portando così il regista ad una ricostruzione personale della storia. Ad interpretare l’egocentrico e vanesio mago sarà un ottimo e sicuro James Franco (Spiderman, Strafumati, SpringBreakers) che condurrà il personaggio ad una crescita interiore e alla sua conseguente maturità. Oz di professione illusionista è affiancato dal suo assistente Frank interpretato dall’attore/regista Zach Braff (Scrubs, La mia vita a Garden State) nei primi 20 minuti della pellicola organizzati seconda la logica del cinema muto degli anni ’30, tributo di Raimi al cinema passato con un formato 1.33 e completamente in bianco e nero, tanto da trarre in inganno lo stesso spettatore che vedrà l’effettiva modalità di ripresa solo nell’arrivo del protagonista nel mondo fantastico e multicolore di Oz. L’illusionista dopo il suo ultimo spettacolo fuggirà da Kansas city incontrando mille e perizie a bordo di una mongolfiera e pregherà per la sua salvezza promettendo di diventare una persona migliore. Ad attenderlo in quel mondo come salvatore (a sua insaputa) vi è una profezia narrata dalla strega buona(?) Theodora interpretata da Mila Kunis (That’s 70 Show, Max Payne, Ted) che diventerà la sua guida fino al regno di Smeraldo dove ad attenderlo ci sarà la strega Evanora interpretata da Rachel Weisz (Constantine) sorella di Theodora che prometterà al nostro protagonista l’oro e il trono del regno di Oz ma ad una sola condizione ovvero l’uccisione della “strega cattiva” Glinda.
Verità o menzogna? Questa è la domanda fondamentale della storia, quando sei solo e senza amici in un mondo che non è il tuo, a chi puoi affidare realmente la tua fiducia? Ad accompagnarlo nel viaggio troveremo la scimmietta Finley doppiata dall’attore Zach Braff, impegnato nel suo doppio ruolo di assistente e affiancata nelle imprese anche dalla bambolina di porcellana. Riuscirà il nostro amato Mago a concretizzare la profezia e diventare una persona migliore? Con questo Cliffhanger vi lascio alla visione della pellicola con la consapevolezza di trovare davanti agli occhi anche un implemento particolare degli effetti speciali, completamente in stile anni ’80 e che l’occhio può ricordare in film come Ghostbusters, Poltergeist o alla nostrana nella “nuvola dell’impiegato” nel film Fantozzi portando un ottimo bilanciamento tra cinema di vecchia e nuova scuola. Per i fan del cinema “Raimi” potrete notare il solito e mitico cammeo di Bruce Campbell attore nel film “La casa” e ricordato per il ruolo cult di Ash (Reparto ferramenta) ne “L’armata delle tenebre”. Soundtrack del film a cura di Danny Elfman che consacra nuovamente il suo essere un grande compositore musicale e originale senza essere considerato obbligatoriamente come un’appendice di Burton ed è presente inoltre la collaborazione della PopStar Mariah Carey con il singolo posto ai titoli di coda “Almost Home”

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