Project X: la recensione di Paolo Sinopoli

Prendete quattro ragazzi un po’ sfigati che decidono di organizzare una festa di compleanno con alcool a fiumi, musica a palla e schiere di ragazze playmate, per passare una serata da sballo. Fin qui tutto fila liscio, se non fosse che Project X sembra essersi fermato alle premesse, tra l’altro neanche particolarmente originali. Il film, infatti, non è altro che un tripudio di ragazze semi-svestite e ragazzi storditi dall’alcool e dalla droga che passano una folle notte in casa del festeggiato Thomas (Thomas Mann), il quale si ritrova, suo malgrado, a ospitare centinaia di persone, grazie al titanico passaparola del suo amico Costa (Oliver Cooper). Più che un film, un videoclip di 88 minuti. Non per niente il regista è Nima Nourizadeh, che da quel mondo proviene. Come da copione la festa sfugge di mano, diventando una situazione di pura anarchia, tanto da richiedere l’intervento della SWAT. Naturalmente se pensate di vedere un film sul disagio giovanile, siete fuori strada. Perché alla fine, i quattro organizzatori del party vengono considerati degli eroi dai loro compagni di scuola e il padre di Thomas, nonostante sia visibilmente scosso, mostra tutto il suo orgoglio per il figlio, che pensava essere uno sfigato. Un messaggio tutt’altro che edificante, soprattutto vista la serietà con cui viene affrontata la storia. Non aspettatevi, però, Una notte da leoni o American Pie: le poche battute non fanno ridere e la scelta di realizzare un mockumentary conferisce alla pellicola un tono decisamente più drammatico e realistico della classica commedia. Quindi, se proprio non sapete come passare la serata, forse vi conviene organizzare una piccola festa a casa vostra, anziché subire passivamente le follie di un gruppo di ragazzi fuori controllo sul grande schermo. Sicuramente vi divertirete di più.

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Consigliato a chi:
A chi vuole spegnere il cervello e scoprire fin dove possono spingersi dei ragazzi sballati e senza freni inibitori.

Mi piace:
La scelta originale di associare l’idea di un mockumentary a una festa fuori di testa.

Non mi piace:
I dialoghi sono inesistenti, la storia non si evolve, fermandosi alle premesse, e il messaggio finale giustifica le azioni sconsiderate dei protagonisti.

Voto:
1/5

 

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