Solo: A Star Wars Story: la recensione di aleotto83

Nonostante le controversie produttive, le avventure del giovane Han Solo sono tutt’altro che deludenti!
Si tratta di un film divertente e ben congegnato che, dopo una lentezza iniziale ad ingranare, parte alla velocità della luce (proprio come il Millenium Falcon in accensione) e non sbaglia più una scena: dalla rapina al treno in stile western alla ormai leggendaria rotta di Kessel, Solo si rivela una gradita conferma che il franchise di Star Wars è solido anche in versione più sbarazzina.
Con la regia un po’ classica di Ron Howard, l’impegno del quasi sconosciuto Alden Ehrenreich nel ricreare lo smargiasso antieroe nonostante la consapevolezza che Harrison Ford sia inimitabile, la assoluta coolness del giovane Lando e il sempre fidato Chewbacca, Solo – A Star Wars Story fa venire una sana voglia di trilogia classica.
Un po’ meno riuscite del solito sono le musiche, affidate a John Powell che non ci prova neanche a fare il John Williams (aridatece Giacchino!), ed in generale i colori della pellicola sono talmente scuri che avrei avuto avere un telecomando per regolare la luminosità, ma come bonus ci sono tanti voli sul pezzo di ferraglia più veloce della galassia e alcune gradite sorprese per i fan dell’universo espanso di Star Wars.
The Force is strong in this one too!

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