Sotto una buona stella: la recensione di Sonia Serafini

Padri in crisi, figli incompresi ed incomunicabilità familiare: l’incertezza sociale che si rispecchia negli animi (e nelle finanze) dei protagonisti.
Federico Picchioni (Carlo Verdone) è un uomo che si è separato dalla moglie quando i figli erano ancora piccoli, si è rifatto una vita con una donna molto più giovane di lui, e si divide fra la carriera e i piccoli agi quotidiani. Improvvisamente, quando la ex moglie viene a mancare, una tempesta si abbatte sulla sua preziosa routine. La sua totale assenza, fisica e affettiva, nella vita dei figli, arriva a presentargli il conto: dovrà dividere il tetto con loro. Figli per giunta artisti e un po’ spiantati, un cantautore e una poetessa che a carico ha anche una bimba mulatta avuta da un deejay scapestrato di cui poi si sono perse le tracce. Inevitabile lo scontro, con le incomprensioni covate negli anni che trovano un ring adatto per la loro battaglia. A fare da pacere arriverà la dolce ed enigmatica vicina di casa (Paola Cortellesi), una tagliatrice di teste piena di sensi di colpa.

A due anni di distanza da Posti in piedi in paradiso Verdone ci racconta con Sotto una buona stella la crisi giovanile, la fuga dei cervelli e l’alienazione dei ragazzi – “fantasmi” in un paese che li rifiuta. La medicina alla solitudine, stavolta, sono le mura domestiche (erette in studio, a Cinecittà), che consentono la ricostruzione di un linguagio comune, e sottolineano la necessità di incontrare braccia aperte che ti dicano che tutto andrà bene. Senza rinunciare però a una esplicita vena comica, la cui forza motrice è proprio la Cortellesi, baricentro della sceneggiatura, ma sopratutto delle gag con l’attore romano, alcune davvero spassose. Una sottile aria ottimistica aleggia nelle retrovie del film, nascosta nei sorrisi, nella complicità cammuffata dei protagonisti e nella indistruttibile ricerca della felicità dei personaggi. Come ad incitare ognuno di noi a trovare la propria buona stella.

Guarda il trailer e leggi la trama del film

Mi piace
L’affiatamento tra la Cortellesi e Verdone. Il retrogusto ottimista

Non mi piace
La patina a tratti un po’ “televisiva” del film

Consigliato a chi
A chi ama il Verdone commediante, impegnato sui confronti generazionali

Voto: 3/5

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