The Circle: la recensione di cineluk

The Circle, il controllo è condivisione

Internet è libertà. Internet è democrazia. Internet è anche e soprattutto controllo & potere (di pochi). Ogni giorno milioni e milioni di persone pubblicano, regalano e svendono sul web e nei social network la propria vita, incuranti che un giorno tutte queste informazioni potranno essere usate contro di loro. Un giorno forse succederà ma sarà ormai troppo tardi per tornare indietro. Ogni post rimane e viene conservato. Ogni post lascia una traccia. Potrà impedire un’assunzione o magari l’accesso in una nazione. Tutto questo è un panorama agghiacciante. Tutto questo è già parte integrante della nostra società. Tutto questo è anche The Circle (2017, di James Ponsoldt), adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Dave Eggers. Mae Holland (Emma Watson) è stufa del proprio lavoro in un call center, annoiata anche dalla vita di provincia. L’occasione di rilancio (e riscatto) le viene offerta dall’amica Annie (Karen Gillan), che sfruttando la sua posizione di rilievo nella compagnia, le ha fissato un colloquio a The Circle, potente azienda specializzata in telecomunicazioni online. Superata una prima iniziale diffidenza, Mae si fa travolgere da un mondo dove le parole d’ordine sono trasparenza e condivisione di tutto, l’asocialità è considerata alla stregua della peste bubbonica e i segreti sono squallide bugie da estirpare. A vigilare su di lei e tutto il branco di fidi collaboratori, i co-fondatori Eamon Bailey (Tom Hanks) e Tom Stanton (Patton Oswalt). Dell’ideatore originale di The Circle intanto, non si hanno più notizie. Il grande fratello è arrivato da un pezzo in quest’epoca ma rispetto a ciò che si pensava in passato, al giorno d’oggi non vi è alcuna costrizione né apparente dittatura. Ognuno si rivela felice e spensierato. Le foto di minori abbondano su internet, pubblicate senza il minimo riguardo per la loro sicurezza. L’egoismo umano non teme nulla e nessuno in nome del dio “like” ma un giorno, è probabile, dovrà rendere conto del proprio operato, se non a un’entità suprema quanto meno alla propria stirpe svenduta come merce di conquista (…). The Circle è giudice e creatore. The Circle (2017, di James Ponsoldt) è un thriller realistico. Qualcuno ci sta chiedendo di rivelare tutto nel nome della nostra sicurezza. Già, ma se è vero che disgrazie e violenze saranno evitate dall’occhio di The Circle, chi ci garantisce che la nostra privacy verrà davvero rispettata? Una dura legge che anche Mae scoprirà sulla sua pelle, venendo toccata (trafitta) negli affetti più cari e nel modo più tragico e irreversibile. Ambigua, fragile e guerriera, Emma Watson è perfetta nei panni della giovane Mae. Piacevole sorpresa Tom Hanks, finalmente in un ruolo (infido) a cui il pubblico è di sicuro poco abituato. Karen Gillan infine, dalle fattezze “EmilyBluntiane” (sponda Il Diavolo veste Prada), ha molto da insegnare col suo personaggio. The Circle (2017, di James Ponsoldt) è un film che spinge a ragionare. In troppi al giorno d’oggi si riempiono la bocca con i suoi slogan (politica inclusa) di trasparenza e democrazia, salvo poi tenere per sé certe informazioni. Una volta il potere doveva cercare i lati oscuri del popolo. Oggi li ha tutti sottomano e nessuno sembra essere preoccupato di questo. Dall’Antichità de Il Gladiatore all’era moderna di The Circle, questa legge non scritta è lì a comandare: “Lui toglierà loro la libertà, e loro l’ameranno per questo”.

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