Il finale del Trono di Spade continua a far discutere: nonostante siano passati 2 anni e mezzo dalla messa in onda, quello che è rimasto dello show HBO per molti fan è la delusione per come sono andate le cose. Dalla parte degli scontenti si è schierato di recente anche George R.R. Martin, ma ora una delle star della serie ha preso una direzione contraria.
Parliamo di Peter Dinklage, che assieme a Emilia Clarke e a Kit Harington è tra i più rappresentativi di Game of Thrones. Ha interpretato Tyrion Lannister per tutte le otto stagioni, passando da discriminato figlio della nobile casata del Leone a Primo Cavaliere della Regina dei Draghi. È stato lui, sul finale, a far riflettere sul fatto che il Trono di Westeros sarebbe dovuto andare a Bran lo Spezzato.
In un’intervista al The New York Times, parlando proprio delle delusioni del finale, l’attore si è schierato dalla parte di Benioff & Weiss, showrunner de Il Trono di Spade. Gli è stato chiesto se a suo giudizio la serie sia finita nel momento giusto e ha risposto:
«Era il momento giusto. […] Penso però che la ragione di qualche contraccolpo sul finale sia perché il pubblico era arrabbiato per la fine della relazione con loro. Stavamo per finire di andare in onda e non sapevano più cosa avrebbero fatto con le loro domeniche sere. Ne volevano ancora, quindi hanno reagito male per come è andata»
Un punto di vista abbastanza controverso, che sembra negare ai detrattori del finale un giudizio effettivamente critico e ragionato sul perché non gli sia piaciuto. Dinklage ha parlato nello specifico anche del cambiamento di Daenerys Targaryen, passata da eroina a villain nel giro di pochi episodi. Alcune scene tagliate dalla sceneggiatura, è emerso, avrebbero spiegato bene questo aspetto, che è comunque piaciuto all’attore: «È graduale, ho adorato come il potere ha corrotto queste persone. Cosa succede alla tua bussola morale quando assaggi il potere? Gli esseri umani sono personaggi complicati, no?».
Sull’happy ending mancato alla fine del Trono di Spade, Peter Dinklage ha le idee molto chiare:
«Volevano [il pubblico, ndr] persone bianche e carine che cavalcano insieme verso il tramonto. E comunque, è finzione. Ci sono draghi. Vai oltre… Lo show sovverte quello che pensi ed è questo che ho adorato. Sì, è chiamato Il Trono di Spade, ma alla fine l’unica cosa che mi chiedevano le persone per strada era: ‘Chi sale sul trono?’. Non so perché quella fosse l’unica cosa che gli interessava, perché lo show era molto più di questo».
Cosa ne pensate? Siete d’accordo con l’analisi di Dinklage su Game of Thrones? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti.
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Foto: MovieStills
Fonte: NYT
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