Parla ai giovani con la loro lingua: Sul più bello, la nuova teen dramedy italiana in sala dal 22 ottobre, ha “esordito” con il trailer e le prime immagini a #Giffoni50 per raccontare la storia di un’adolescenza difficile eppure a suo modo “magica”.
Sul più bello è la storia della giovanissima Marta (Ludovica Francesconi), che dalla nascita soffre di una rara malattia genetica, eppure resta solare e positiva. A 19 anni, però, ha un unico desiderio: sentirsi dire “ti amo” dal più affascinante di tutti, Arturo (Giuseppe Maggio), un tipo sicuro di sé e per lei completamente inarrivabile.
Sul palco del festival a raccontare quest’avventura il cast rappresentato da Ludovica Francesconi, Eleonora Gaggero, Gaja Masciale e Jozef Gjura, il cantante genovese Alfa (autore della title track), la regista Alice Filippi (al suo debutto con un lungometraggio) e il produttore e sceneggiatore Roberto Proia.
«Questo è un film colorato – spiega la regista – che ha una sua visione molto pop capace di rispecchiare la solarità della protagonista. Ci si commuove, è vero, ma lancia un messaggio positivo».
«Per capire quello che stava passando Marta – ha raccontato l’emergente Ludovica Francesconi – ho incontrato una pneumologa in ospedale, che mi ha spiegato le terapie e la routine dei pazienti. Per il personaggio tutto questo è normale, quindi io ho cercato di non interpretarlo come un peso ma aggiungendo una certa leggerezza. Lei prova a non vederlo come un limite, ma un ostacolo da superare per andare oltre».
Una delle dinamiche più forte nel film è il nucleo familiare atipico in cui vive Marta: divide l’appartamento con due coinquilini che le fanno da angeli custodi, Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale). «Ho diviso spesso la casa con tanti ragazzi – ricorda quest’ultima – ma non è mai andata bene come nel film, dove troviamo una famiglia vera e unita». «Io ho avuto l’esperienza opposta – risponde Jozef Gjura – perché duranti gli anni dell’Accademia a Torino vivevo con due ragazze in Piazza Carducci e tutti, allievi e attori, l’hanno ribattezza Casa Carducci, che ha sempre accolto tutti. Era un luogo di creatività pura, con la porta aperta e gente che entrava e usciva in continuazione».
«Ci ho messo cinque minuti – confessa Alfa – ad accettare di scrivere la canzone perché mi sembrava un sogno poter partecipare ad un film con la mia musica. L’ho composta in dieci minuti, mi è nata da dentro».
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