«Carradine non si sarebbe mai suicidato» (aggiornata)

La manager dell’attore, Tiffany Smith, non ha dubbi: l’interprete di Kill Bill non voleva togliersi la vita. Le indagini della polizia, però, lasciano pochi dubbi.

Suicidio o omicidio? La morte di David Carradine, la star 72enne trovata senza vita, ieri, nella sua camera d’albergo a Bangkok, lascia aperto l’interrogativo. La polizia thailandese, cme abbiamo scritto ieri, per bocca del tenente Pirom Chanpirom, non ha dubbi: la porta della suite non presentava segni d’effrazione, e l’attore è stato trovato impiccato a una corda di nylon, con molta probabilità proveniente dalle tende dell’hotel. L’entourage del divo (che si trovava in Thailandia per le riprese di Stretch), però, ha più di un dubbio: Tiffany Smith, personal manager del divo, è convinta che «David non si sarebbe mai suicidato, soprattutto in un momento così esaltante della sua vita professionale». Carradine, infatti, aveva ritrovato con i due Kill Bill di Quentin Tarantino una popolarità planetaria, paragonabile a quella che l’aveva travolto negli anni ’80 come interprete della serie tv Kung Fu.

Aggiornamento:

Il generale Worapong Siewpreecha, ha affermato oggi che l’attore è stato trovato «con una corda attorno al collo, e una intorno agli organi genitali. Le due funi erano attaccate all’attaccapanni della stanza». Autoerotismo fatale? Per averne conferma bisognerà attendere i risultati dell’autopsia, ma intanto l’ipotesi è indicata come la più attendibile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA