telegram

Abbiamo visto in anteprima assoluta Iron Man 3: ecco la nostra recensione esclusiva!

Si è tenuta a New York nel giorno di Pasqua una proiezione esclusiva del terzo capitolo dell'uomo di ferro: Best Movie era lì per voi

Abbiamo visto in anteprima assoluta Iron Man 3: ecco la nostra recensione esclusiva!

Si è tenuta a New York nel giorno di Pasqua una proiezione esclusiva del terzo capitolo dell'uomo di ferro: Best Movie era lì per voi

In un mondo, quello del cinema, in cui ogni sorpresa è morta, soffocata da spoiler, teaser, trailer e anticipazioni di ogni genere, fa sempre piacere entrare in sala con certe aspettative e uscirne, come si suol dire, spettinati e con gli occhi luccicanti, travolti da qualcosa non solo di strepitoso, ma anche, soprattutto, di inatteso. Mettiamo subito le cose in chiaro: non stiamo poetando sul nulla, ma parlando più o meno esplicitamente di Iron Man 3; né le “gole profonde” Kevin Feige e Shane Black, né i milioni di featurette, teaser trailer, armature segrete e compagnia bella sono riusciti a prepararci appieno allo spettacolo di questo cinecomic, due ore e un quarto densissime di avvenimenti e sequenze spettacolari la maggior parte delle quali non immaginavamo neanche sarebbero state inserite nel film.

D’accordo, riprendiamo fiato e recuperiamo un pizzico di dignità, anche se non è facile (in fondo siamo stati strappati all’affetto dei nostri cari la mattina di Pasqua per un’anteprima segreta). Iron Man 3 potrebbe essere il cinecomic Marvel più spettacolare mai uscito – sì, anche più di The Avengers: se non volete SPOILER passate alla frase successiva, altrimenti sappiate solo che, fermo restando lo spettacolo che è la battaglia di New York del film di Joss Whedon, Thor, Capitan America e Hulk non sono volati nello spazio profondo per lo scontro finale con il villain di turno. Che, e questo è un altro SPOILER, ma capirete che altrimenti è difficile parlare del film, non è (solo) il tanto sbandierato Mandarino – e di più non diremo, come non diremo nulla sulla sorte di Pepper Potts (poi ci farete sapere se quel che succede verso metà film vi ha stupito o meno) o sull’armatura Mark I. Insomma, dimenticatevi le idee che vi siete fatti finora: Iron Man 3 è molto di più.

Di certo, rispetto ai due scanzonati predecessori, è un film serio, a tratti serioso: comunque lontano dal realismo cupo dei cinecomic nolaniani, è piuttosto riflessivo e introspettivo, con insospettabili echi noir che ricordano il Dark City di Alex Proyas. Scordatevi le battute fulminanti e il glamour che circonda la vita di Tony Stark: Shane Black ha saggiamente compresso tutte le scene più buffe del film nei trailer che sono circolati in questi mesi, e lasciato Robert Downey Jr. libero di interpretare un personaggio tormentato e introspettivo; Iron Man parla poco, ed è una novità, e sorride ancora meno. L’insostenibile leggerezza del franchise, dunque, ricade tutta sulle spalle della new entry Don Cheadle, il cui carisma impiega più di un’ora a svelarsi ma, una volta sbocciato, fa ricadere l’intero peso del film sull’attore di Crash; a cui fa da spalla un’improbabile (forse il vero punto debole del film) Gwyneth Paltrow, il cui physique du rôle è ben lontano da quello della supereroina, e da contraltare il villain filosofo interpretato in maniera sublime da Ben Kingsley. Iron Man 3 diventa così un film di attori prima ancora che di supereroi, e le discussioni tra Iron Patriot e il Mandarino sul potere dei media e sul rapporto tra la Rete e Occupy Wall Street oscurano anche i tentativi di Christopher Nolan di dare spessore politico ai suoi Batman.

Se siete confusi, e soprattutto se vi sembra di star leggendo la recensione di un altro film, state tranquilli: è successo anche a noi, che siamo entrati in sala convinti di sapere già tutto su Iron Man 3 e che abbiamo invece scoperto che Shane Black è un furbastro e un genio del marketing. Sicuramente qualcuno non apprezzerà la lentezza pachidermica del film, i lunghi dialoghi girati in interni bui e la relativa assenza di scene d’azione memorabili – per quanto la mezz’ora finale sia sufficiente per riempire cinque film “normali”. Tutti gli altri, invece, riscopriranno un franchise in forma smagliante, capace grazie al talento di un regista fenomenale di reinventarsi e riscrivere la geografia del cinema d’intrattenimento moderno.

UPDATE: la recensione era un PESCE D’APRILE, nel caso vi fosse venuto il dubbio!

Leggi la trama e guarda il trailer

Mi piace
La cupa lentezza con cui Iron Man 3 incede inesorabilmente verso una conclusione catastrofica e impressionante. La prova d’attore di Don Cheadle, al quale andrebbe dedicato uno spin-off.

Non mi piace
Non tutti apprezzeranno la strada intrapresa dal franchise, e potrebbero anche sentirsi traditi da un film che con la campagna promozionale c’entra poco o nulla.

Consigliato a chi
Non è ancora convinto, nonostante Nolan, che un cinecomic possa dire qualcosa di profondo.

Voto: 5/5

© RIPRODUZIONE RISERVATA