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Tanto non costa

Tanto non costa

Apri la fotogallery del tuo smartphone. Quante foto hai? Migliaia, giusto. Quante ne riguardi? Ah, non è un mio problema. Quanti video hai? Centinaia. Quanti ne riguardi? Forse un paio. Quindici anni fa, quando ho iniziato con questo lavoro, per fare una foto dovevi avere una macchina fotografica. Dovevi comprare (e pagare) un rullino che ti consentiva di scattare, quando andava bene, al massimo 36 foto. Dovevi scegliere, pensare, porre attenzione e alla fine scattare. Fatte 36 foto e riempito quel rullino di pellicola di immagini impresse, dovevi andare da qualcuno che sviluppasse le foto e lasciarle per almeno un giorno (e pagare, di nuovo). A quel punto, uscivi da lì con questa busta con quella pellicola e soprattutto quelle foto. Metà facevano schifo, ma quella metà buona, era tua per sempre. E intanto avevi pagato.

Non parlo nemmeno di quanto costasse fare un video, e di cosa servisse per farlo, tra telecamere, cassettine, batterie e tutto il resto. No, non è il solito discorso di quanto si stava meglio prima e di quanto era più bello e bla bla bla. Figuriamoci: non si ferma il mare con le mani. Adesso rileggi quello che c’è scritto tra parentesi. Pagare. Spendere denaro. Serviva un esborso di denaro per avere quello a cui ora ti sembra di accedere gratuitamente (sorvolo su quanto hai pagato quell’affarino con cui scatti, ma vabbè…).

Sai che c’è? Che quando ho iniziato io, quindici anni fa, funzionava alla stessa maniera: si girava tutto in pellicola. Certo, ce ne erano di vari tipi e costi, ma ogni volta che sentivi “Partito”, la macchina da presa iniziava a fare un rumore sottilissimo che era quello della pellicola che passava nel caricatore. E ogni secondo c’era un rullino da 24 foto che andava via. Fatevi un po’ di conti. E lo sviluppo costava molto di più. Fare cinema costava. Tantissimo. Materialmente. Perché poi, la pellicola, per essere impressionata, aveva bisogno di luce e quindi di fari e quindi di elettricisti e quindi di soldi! A meno che non ci fossero dei cani ululanti che facevano impressione di loro per quanto scarsi, e oltre alla pellicola si impressionava anche tutta la troupe. Ora, non è una questione nostalgica.

La verità è che un qualunque membro della troupe – e figuriamoci tu che a quella macchina da presa c’eri davanti, l’unico, il solo – sentiva in maniera totale questo peso. La tensione, la paura di sbagliare, erano palpabili. Questo ti costringeva a fare più prove. A metterti lì e provare la scena una, due, tre volte fino a quando non era perfetta e solo allora si poteva girare. Era terribile e bellissima, tutta quell’adrenalina e quel bisogno di perfezione dovuto al fatto che sì, ogni metro di pellicola sprecata era denaro bruciato per terra.

Ora torno a te: quante volte fai un video col cellulare senza nemmeno pensarci? E magari lo rifai, lo rifai, lo rifai: hai mai fatto una prova prima di spingere il cerchio rosso? Così, ormai, è sul set. “Vabbè, giriamola”. E si gira la prova, così, magari esce qualcosa di carino. Giriamola. Tanto non costa. È tutto in digitale. Ci siamo, ormai, giriamo al volo che magari facciamo questa e poi andiamo avanti. E non la proviamo nemmeno. E se sbagliamo, ’sti cazzi. Non diamo nemmeno lo stop e ricominciamo. “Il motore gira”. Sorrisoni, pacche sulle spalle, ahahahah, dai dai dai, diamo motore, la rifaccio al volo, scusate. È come se quell’adrenalina, oggi, fosse sparita. Come se quel peso che ti regalava e che ti opprimeva allora, quella paura di essere causa di perdita di denaro, bruciato, lasciato per terra con la pellicola impressionata a vuoto, oggi si sia portato anche via quella capacità di tenere altissima la concentrazione e l’attenzione.

Come nella tua memoria dell’iPhone, del tuo Samsung, con tutti quei video pieni di strafalcioni che però tanto ti fanno ridere. Basterebbe un po’ di attenzione. E più divento vecchio e più continuo a rifugiarmici. Sto diventando saggio, forse. No. È il grande inganno, la saggezza dei vecchi. Non diventano saggi. Diventano attenti.

 

© Shutterstock (1), Bright/Kauffman/Crane Productions, Warner Bros. Television (1)

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