Drive di Nicolas Winding Refn è il film perfetto: lo spiega la “teoria del quadrante”

Uno studioso ha analizzato tutti i film in ottica geometrica: ecco quali sono i risultati della sua affascinante tesi

Molte volte ci capita di guardare film in cui le immagini sembrano “generarsi da sè”, senza l’intervento del regista. Come se quello che viene mostrato si muovesse da solo e riempisse l’inquadratura senza uno studio dei movimenti interni. L’effetto di questi film è, di solito, estremamente realistico, ma alla base c’è spesso uno studio millimetrico dello spazio e dei movimenti necessari a che a noi spettatori tutto sembri naturale e spontaneo.

Questa è, in parole povere, la teoria di Tony Zhou, un filmaker che ha dedicato la sua carriera a osservare le geometrie interne dei film per capire quali giochi esistono dentro l’inquadratura. L’ultimo dei suoi lavori è l’analisi di Drive, il film di Nicolas Winding Refn con Ryan Gosling e Carey Mulligan sulla vicenda tragica di un guidatore d’auto di Los Angeles, che lo studioso reputa perfetto.

Zhou, applicando quella che chiama “la teoria del quadrante” alle scene del film, ha determinato che in Nicolas Winding Refn c’è una logica verticale e orizzontale nel movimento, basata sui poli destra – sinistra e alto – basso, dove si svolgono trame narrative che a prima vista non vengono percepite, ma che danno all’immagine finale una complessità realistica e stratificata.

La logica del quadrante mostra infatti che nella stessa scena avvengono più cose su più piani, su ciascuno dei quali un personaggio, un gruppo o addirittura degli oggetti riescono a portare significati ulteriori e più ricchi all’immagine finale.

Nel video che segue, Zhou mostra la sua interessantissima analisi, che noi riteniamo molto convincente. Da ora in avanti, non guarderemo più un film allo stesso modo!

Fonte: Facebook

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