Harry Potter e i doni della morte – Parte 1, nessun luogo è sicuro

Piccadilly Circus al Ministero della magia, sotto mentite spoglie...

In occasione dell’uscita di Harry Potter e i doni della morte – Parte 1, vi regaliamo alcuni stralci del pressbook ufficiale del film diretto da David Yates (del quale abbiamo recentemente riportato alcune dichiarazioni).

I tre ragazzi si ritrovano a Shaftsbury Avenue, nel cuore di Piccadilly Circus e del quartiere dei teatri del West End. La scena è stata girata nei luoghi reali e Watson dice che è stato “surreale. E’ stato fantastico vedere il traffico fermarsi in una delle strade più affollate di una delle città più grandi del mondo”. Anche se le riprese sono state fatte prima dell’alba, centinaia di fan si sono presentati per vedere i loro beniamini. “I fan sono stati formidabili”, afferma Heyman. “Non si sono intromessi e hanno apprezzato l’atmosfera che avevamo creato. Girare in luoghi così affollati è complicato, ma anche molto divertente”. Yates è d’accordo. “E’ stato emozionante vedere tante persone a quell’ora della notte, un’esperienza magnifica”. In onore di un recente lavoro teatrale di Radcliffe, gli spettatori più attenti potranno notare un poster di “Equus” nel bar dove i tre si ritrovano. Ma il loro riposo dura solo qualche istante, sono costretti a riprendere la fuga. Inseguiti sia nel mondo dei Babbani che in quello dei Maghi, si dirigono verso l’unico rifugio che viene in mente a Harry: il numero 12 di Grimmauld Place, un tempo dimora della famiglia Black e poi quartier generale dell’Ordine della Fenice. Il set di Grimmauld Place, costruito per il quinto film, era stato smontato da tempo, quindi è stato necessario ricostruirlo, ma questa volta ancora più decrepito e ammuffito. L’arredatrice Stephenie McMillan dice: “Volevamo mantenere l’impressione di una grande casa disabitata e abbiamo aggiunto degli spazi, come il salotto. Tutte le stanze sono state saccheggiate e c’è uno spesso strato di polvere, perché non c’è Mrs. Weasley a tenerla pulita”. Sotto la polvere e le ragnatele restano i ricordi degli amici e della famiglia, come il padrino di Harry, Sirius Black, e il fratello di Sirius, Regulus Acturus Black. R. A. B. I tre scoprono presto di non essere soli, nell’ombra c’è l’elfo domestico Kreacher che li spia, e così lo costringono a rivelare dove si trovi il vero medaglione dell’Horcrux. Kreacher li fa incontrare con un vecchio amico: Dobby, l’elfo che deve la sua libertà a Harry Potter. Dare vita agli elfi ha richiesto una combinazione di effetti visivi e performance degli attori, Toby Jones per Dobby, e Simon McBurney per Kreacher. Il supervisore degli effetti visivi Tim Burke spiega: “Dobby e Kreacher dovevano essere due personaggi diversi e avere attori reali ci ha aiutato molto. Abbiamo ripreso la recitazione di Toby e Simon e poi abbiamo usato le loro performance facciali come riferimento per esprimere le emozioni dei personaggi in CG”. “David (Yates) e Tim mi hanno aiutato ad arricchire il personaggio al di là delle battute”, dice Jones. “Dobby esprime vulnerabilità e umiltà e credo che questo piaccia al pubblico, poi è in linea con la gerarchia stabilita nei libri di J.K. Rowling. Dobby è molto in basso nella scala sociale, ma è coraggioso e leale”. Grazie a Dobby e Kreacher, Harry, Hermione e Ron scoprono che il vero medaglione è in possesso di Dolores Umbridge, che ora è a capo della Commissione per il censimento dei nati babbani. Imelda Staunton afferma di essere felice di tornare in rosa per il ruolo che definisce “delizioso” e aggiunge: “Dolores adora usare quel poco potere che ha per perseguitare quelli che non sono veri maghi e streghe, è convinta che il mondo sarebbe un posto migliore senza di loro. Lei si considera pura e giusta e non tollera nulla di meno. Ha la mente completamente chiusa, non ha empatia, né anima o cuore”. Per Dolores Umbridge esiste un solo colore, quindi la costumista Jany Temime ha vestito Staunton in rosa, dalla testa ai piedi. Nello stesso colore Stuart Craig ha arredato il suo ufficio. Gli altri ambienti del Ministero hanno conservato i corridoi di piastrelle nere che Craig aveva ideato ispirandosi a una vecchia stazione della metropolitana londinese. Il cambiamento più significativo è l’enorme atrio, con al centro una grande scultura che rappresenta la supremazia dei Maghi sui Babbani, con la scritta “La Magia è potere”. Ma c’è un cambiamento più insidioso al Ministero. Ovunque c’è un’atmosfera di oppressione e i maghi buoni fanno di tutto per non essere notati. Guardie in uniforme e mercenari, i Ghermidori, danno la caccia a quelli che sono chiamati “Indesiderabili”. Comunque, per impadronirsi dell’Horcrux, Harry, insieme a Ron e Hermione, decide di rischiare e entrare nel Ministero, anche se la sua faccia è su tutti i manifesti che lo segnalano come “Indesiderabile numero 1”. Con l’aiuto della pozione Polisucco, i tre assumono le più innocue identità dei maghi Albert Runcorn, Reg Cattermole e Malfalda Hopkirk e si infiltrano in territorio nemico. Quando scoprono il medaglione – che pende al collo di Dolores Umbridge – i loro camuffamenti iniziano a sciogliersi e così, senza perdere tempo afferrano l’Horcrux e scappano.

Il pressbook è diviso in capitoli. I primi sei capitoli svelano molte curiosità sulla trama (ATTENZIONE SPOILER):

  1. La fine ha inizio (Dividere il libro in due film? «Era l’unico modo in cui potevamo raccontare la storia in modo completo e appagante», parola di Daniel Radcliffe)
  2. Riunioni di famiglia (Mangiamorte a Villa Molfoy, L’Ordine alla nuova Tana dei Weasley)
  3. Nessun luogo è sicuro (Piccadilly Circus al Ministero della magia, sotto mentite spoglie…)
  4. Nella foresta (“Se qualcuno ha indosso un Horcrux, diventa immediatamente furioso e paranoico, orribile insomma”)
  5. Dove è iniziato (Godric’s Hollow e la trappola di Bathilda Bagshot)
  6. I doni della morte (Harry, Ron e Hermione a casa Lovegood, alla ricerca di una risposta…)
  7. I tre protagonisiti (Tutto su Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint)
  8. David Yates (Tutto sul regista dell’epilogo della saga magica…)

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