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La solitudine dei numeri primi

Saverio Costanzo porta al cinema la storia toccante di Alice e Mattia, che è valsa all'autore Paolo Giordano il Premio Strega nel 2008

Tre film e tre festival per Saverio Costanzo. Dopo aver vinto a Locarno con il suo esordio Private e partecipato in concorso alla Berlinale 2007 con In memoria di me, il regista romano è a Venezia con La solitudine dei numeri primi, trasposizione dell’omonimo libro di Paolo Giordano. Un romanzo duro e intenso che racconta la storia di Alice e Mattia. Un incidente segna la loro infanzia: Alice, costretta dal padre a imparare a sciare, cade in un burrone e diventa zoppa. Mattia è un bambino molto dotato e intelligente, al contrario della sua gemella Michela, a causa della cui “diversità mentale”, Mattia viene isolato dagli amici; per questo, una sera la abbandona in un parco con l’intento di recuperarla più tardi. Non la ritroverà più. Entrambi rimarranno segnati da questi traumi. La ferita di Alice si trasforma in anoressia, mentre Mattia intraprende la strada senza uscita dell’autolesionismo. I loro destini si incroceranno al liceo e i due scopriranno com’è difficile parlarsi, amarsi e vivere con un peso nel cuore. Per il ruolo dei due protagonisti Costanzo ha scelto Alba Rohrwacher (Il papà di Giovanna, Cosa voglio di più) e l’esordiente Luca Marinelli.

Regia: Saverio Costanzo
Interpreti: Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Isabella Rossellini, Filippo Timi
Trama: Le vite di Mattia e Alice scorrono parallele senza mai riuscire a congiungersi. Due infanzie difficili, compromesse da un avvenimento terribile che segnerà per sempre le loro fragili esistenze.
Online: www.medusa.it

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La scheda è pubblicata su Best Movie di settembre a pag. 110

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