Nastri d’argento 2022, tutti i premi: trionfano Marx può aspettare ed È stata la mano di Dio, Martone miglior regista

Giulia Louise Steigerwalt si laurea miglior regista esordiente, Riccardo Milani vince per la commedia, tre Nastri vanno a Freaks Out

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Vince il cinema d’autore ai Nastri d’Argento, premi assegnati dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani, che chiudono questa sera a Roma la 76.ma edizione al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo: il “Film dell’anno” è Marx può aspettare di Marco Bellocchio, il Miglior film 2022 con sei Nastri, anche per le attrici protagoniste Teresa Saponangelo e Luisa Ranieri, è È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino. Con quattro Nastri Mario Martone vince per la migliore regia, e con Ippolita Di Majo per la sceneggiatura di Qui rido io e Nostalgia e, sempre per Nostalgia, anche per gli attori, Pierfrancesco Favino e in coppia Francesco Di Leva e Tommaso Ragno. È stata la mano di Dio vince anche per il miglior produttore Lorenzo Mieli con Paolo Sorrentino in una produzione The Apartment (società del gruppo Fremantle).

Tre Nastri a Freaks Out di Gabriele Mainetti per montaggio, costumi e scenografia (Francesco Di Stefano, Mary Montalto e Massimiliano Sturiale che vince anche per Il materiale emotivo) e tre vanno anche alla “doppietta” della migliore commedia Come un gatto in tangenziale 2 – Ritorno a Coccia di morto e Corro da te, premiati insieme per la regia di Riccardo Milani, che ha diretto entrambi, e la produzione (Wildside, società del gruppo Fremantle, Vision Distribution in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video). Per Corro da te Nastro anche alla migliore attrice di commedia Miriam Leone. A Laura Morante il Nastro speciale dedicato a due anniversari molto importanti nella sua storia professionale: l’esordio al cinema, poco più di quarant’anni fa, sul set con Giuseppe e poi Bernardo Bertolucci e nel 2012 il debutto alla regia con Ciliegine.

In coppia i migliori attori della commedia, Francesco Scianna e Filippo Timi per Il filo invisibile di Marco Simon Puccioni. A Francesco Scianna, in un’annata davvero speciale per le sue performance, anche il premio Nastri d’Argento Persol/Personaggio dell’anno. Tra i riconoscimenti speciali agli attori va a Vanessa Scalera protagonista de L’Arminuta il Premio Nastri/Nuovo Imaieche consegna il Presidente di Nuovo Imaie, Andrea Miccichè.

Edoardo Leo riceve il premio Nastri/Hamilton Behind the camera per il film da regista Lasciarsi un giorno a Roma e per la realizzazione del documentario su Gigi Proietti. Infine il “cameo” dell’anno: dopo protagonisti come Adriano Panatta e Giuliano Sangiorgi, il Nastro va a Drusilla Foer, la nonna dark di Sempre più bello.

Tra i più votati i Giornalisti Cinematografici hanno attribuito due Nastri ad Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, premiato per il migliore attore quest’anno in ex aequo con Favino, Silvio Orlando – che vince anche come protagonista per Il bambino nascosto di Roberto Andò – e per la fotografia di Luca Bigazzi: anche qui un ex aequo con la fotografia di È stata la mano di Dio di Daria D’Antonio, film premiato anche per i casting director Annamaria Sambucco e Massimo Appolloni.

Segnalato dai Giornalisti Cinematografici anche A Chiara con un Nastro speciale all’autore, Jonas Carpignano e con il Premio Graziella Bonacchi all’attrice protagonista, Swamy Rotolo, la più giovane nel cast di quest’edizione che segna, tra l’altro, proprio tra i riconoscimenti dedicati alle attrici, il ritorno di due protagoniste premiate un anno fa, Teresa Saponangelo (È stata la mano di Dio), che ha ottenuto anche il Premio Nastri/Wella per l’immagine e, come già anticipato, Miriam Leone per la commedia. Nella categoria dell’Attrice non protagonista vince invece, sempre per il film di Sorrentino, Luisa Ranieri. Ed è al femminile la regia dell’esordiente Giulia Louise Steigerwalt, anche autrice del soggetto e sceneggiatrice del film, con Settembre.

Ritirano i Nastri per la squadra tecnica del sonoro de Il Buco di Michelangelo Frammartino (Benny Atria, Matteo Gaetani e Marco Saitta) gli autori della presa diretta Simone Paolo Olivero e Paolo Benvenuti. Per la musica e la canzone, invece, il voto dei Giornalisti ha premiato il Premio Oscar Nicola Piovani (Leonora addio di Paolo Taviani e I fratelli De Filippo di Sergio Rubini) e la migliore canzone dell’anno, La profondità degli abissi di Manuel Agnelli scritta e interpretata per Diabolik.

Molto cinema giovane tra i riconoscimenti dei giornalisti: con il Nastro per il miglior soggetto a Damiano e Fabio D’Innocenzo per America Latina, il Premio Guglielmo Biraghi per gli esordienti al 21.mo anno segnala Filippo Scotti (È stata la mano di Dio) e Lina Siciliano (Una femmina) e insieme alla Fondazione Nobis un premio collettivo va a Giulia di Ciro De Caro, il film più indipendente e low budget della selezione 2021-22, che racconta, con la leggerezza della commedia, lo smarrimento di una generazione ancora più evidente per gli effetti della lunga stagione di pandemia.

Le “cinquine” dei candidati, anche su segnalazione degli iscritti al SNGCI, sono state scelte quest’anno, come i premi speciali, dal Direttivo presieduto da Laura Delli Colli e composto da Fulvia Caprara (Vicepresidente), Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo, Susanna Rotunno, Paolo Sommaruga, Stefania Ulivi – Romano Milani (Segretario generale) e Franco Mariotti (Sindaco). Circa 100 i giornalisti che hanno votato i vincitori 2022.

Di seguito l’elenco completo di tutti i premi.

Film dell’anno: Marx può aspettare di Marco Bellocchio
Miglior film 2022: È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino
Miglior regia: Mario Martone (Nostalgia)
Miglior attore protagonista (ex aequo): Pierfrancesco Favino (Nostalgia) e Silvio Orlando (AriafermaIl bambino nascosto)
Miglior attrice protagonista: Teresa Saponangelo (È stata la mano di Dio)
Miglior attore non protagonista: Francesco Di Leva e Tommaso Ragno (Nostalgia)
Miglior attrice non protagonista: Luisa Ranieri (È stata la mano di Dio)
Miglior sceneggiatura: Mario Martone, Ippolita di Majo (Nostalgia, Qui rido io)
Miglior soggetto: Fratelli D’Innocenzo (America Latina)
Miglior regista esordiente: Giulia Louise Steigerwalt (Settembre)
Miglior produttore: Lorenzo Mieli con Paolo Sorrentino in una produzione The Apartment (È stata la mano di Dio)
Miglior colonna sonora: Nicola Piovani (Leonora addio, I fratelli De Filippo)
Miglior canzone: La profondità degli abissi di Manuel Agnelli (Diabolik)
Miglior fotografia (ex aequo): Daria D’Antonio (È stata la mano di Dio) e Luca Bigazzi (Ariaferma)
Miglior montaggio: Francesco Di Stefano (Freaks Out)
Miglior scenografia: Massimiliano Sturiale (Freaks OutIl materiale emotivo)
Migliori costumi: Mary Montalto (Freaks Out)
Migliore commedia (ex aequo): Come un gatto in tangenziale 2 – Ritorno a Coccia di Morto e Corro da te
Miglior attore di commedia (ex aequo): Francesco Scianna e Filippo Timi (Il filo invisibile)
Miglior attrice di commedia: Miriam Leone (Corro da te)
Nastri speciali: Laura Morante, Jonas Carpignano
Cameo dell’anno: Drusilla Foer (Sempre più bello)
Premio Guglielmo Biraghi per gli esordienti: Filippo Scotti (È stata la mano di Dio) e Lina Siciliano (Una femmina)
Premio Graziella Bonacchi: Swamy Rotolo (A Chiara)
Premio Persol/Personaggio dell’anno: Francesco Scianna
Premio Nuovo Imaie: Vanessa Scalera (L’Arminuta)
Nastri/Wella per l’immagine: Teresa Saponangelo

Foto: The Apartment, Fremantle 

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