Iron Man: Robert Downey Jr. potrebbe tornare come Tony Stark? Le sorprendenti dichiarazioni

L’attore ha riacceso le speranze dei fan durante un’intervista con Tom Holland

Peter Parker e Tony Starks, o se preferite Spider-Man e Iron Man, sono uno dei connubi migliori dell’MCU. Giovane e inesperto il primo, eroe veterano il secondo che gli fa da mentore, i due hanno creato un simpatico rapporto padre-figlio nel franchise, che probabilmente siamo destinati a non rivedere più. Oppure esiste una possibilità che Robert Downey Jr. torni nei panni di Iron Man? A sentire le sue ultime dichiarazioni, sembrerebbe proprio di sì. 

In una lunga intervista a Tom Holland per GQ, nella quale si è inserito anche Downey Jr., l’interprete di Tony Starks ha discusso del futuro del giovane collega nell’MCU dopo Spider-Man No Way Home. E alla domanda specifica sul fatto che lui stesso possa in futuro ritrovarsi nei panni di Iron Man, Robert ha risposto: «Beh, per ora ne sono uscito. C’è il mondo reale da salvare. Ma mai dire mai».

L’attore ha spiegato la sua personale filosofia nel rapporto con franchise, e il fatto che, nonostante il proprio ruolo diventi iconico, sia possibile tornare a fare altro. «Tom non interpreterà Spider-Man quando avrà 37 anni. Almeno spero di no», ha detto Robert Downey Jr. «E quando sei nell’MCU, c’è la sensazione che tutta la vita inizi e finisca con esso. Ma c’è vita anche fuori, lo posso confermare. Ci sono stato, l’ho fatto, mi sono guadagnato la maglietta. È divertente però: mi sono imbattuto in Keanu [Reeves] l’altro giorno, da qualche parte a Malibu, e mi ha detto che aveva appena girato di nuovo The Matrix; era rientrato in quel mondo. Gli ho chiesto cosa si provava: “È come essere in Australia”».

La relazione di amicizia e stima con Tom Holland, comunque, rimane forte: «Quello che sto dicendo è che c’era uno Spider-Man prima di Tom Holland e ci sarà uno Spider-Man dopo Tom Holland. Questi sono i fatti, Tommo. Scusate. Sono protettivo nei confronti di Tom, certo», spiega Robert Downey Jr. «Ma io proteggo il suo diritto di essere se stesso. Abbiamo un’affinità molto, molto difficile da spiegare l’uno per l’altro. Ad esempio, se mi viene chiesto cosa penso di Cherry, non mentirò dicendo quando penso sia incredibile in quel film. Questo perché il mio appoggio è automatico. Noi siamo fratelli. Viene a casa mia a Malibu quando attraversa la città. Lo chiamo su FaceTime quando è al pub. Non sono il suo strano e ricco zio. Non è mio protetto. Siamo solo… amici».

Fonte: GQ

Foto: MovieStills

© RIPRODUZIONE RISERVATA