Speciale remake – Le fortune del made in Italy (parte 2)

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Nel 2002, invece, fu Guy Ritchie a recuperare un altro cult del cinema italiano, ovvero Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974) di Lina Wertmüller, con il titolo Travolti dal destino (Swept Away). La regista cedette volentieri i diritti della sua opera a Madonna (all’epoca moglie del regista), che del remake è la protagonista (vestendo i panni dell’aristocratica che furono di Mariangela Melato), fidandosi della sua stima nei confronti dell’artista. La fiducia, però, si rivelò mal riposta, come la stessa Wertmüller divette confessare in seguito alle critiche ricevute dal rifacimento (che ricevette anche il Razzie Award). Rispetto all’originale, la copia infatti si concentra solo sulla relazione tra la protagonista e il suo dipendente (Adriano Giannini, che eredita la parte del padre Giancarlo), perdendo di vista i risvolti sociali del film italiano, che sottolineava anche le divisioni tra Nord e Sud (i diversi luoghi d’origine dei due personaggi principali) e le divergenze dovute alle convenzioni sociali.

Tra i remake di film italiani che hanno lasciato un segno positivo, invece, va menzionato senza dubbio Scent of a Woman – Profumo di donna (1992) di Martin Brest, che ha riportato sul grande schermo il Profumo di donna di Dino Risi del 1974. Il rifacimento non ha nulla da invidiare all’originale e in entrambi i casi è l’interpretazione del protagonista a spiccare: Vittorio Gassman- Capitano Fausto Consolo (vincitore di un David di Donatello e al Festival di Cannes come attore protagonista) da una parte e Al Pacino-Tenente colonnello Frank Slade (che per il ruolo vince il premio Oscar) dall’altra. La storia è molto simile, ma differisce su punti fondamentali. Al centro della vicenda c’è sempre un uomo cieco, un militare veterano, che si mette in viaggio per andare a trovare qualcuno, insieme a un accompagnatore. Nel caso dell’originale si tratta di Giovanni Bertazzi (Alessandro Momo), un soldato in permesso premio; mentre nel remake abbiamo uno studente universitario di umili origini, Charlie Simms (Chris O’Donnell), alle prese con il ricatto del preside del college: se il ragazzo farà i nomi dei compagni colpevoli di un atto vandalico, verrà raccomandato per Harward, dove non potrebbe mai accedere con i suoi soli mezzi. L’avventura insieme al tenente Slade fortifica la sua coscienza in vista dell’atto finale… Non solo. Il ragazzo nel rifacimento assume il ruolo di vero e proprio eroe, a partire dalla scena del suicidio. Mentre nel film italiano Gassman tenta di togliersi la vita insieme all’amico Vincenzo (Torindo Bernardi), anch’egli non vedente, e viene fermato dalla paura dell’atto; in Scent of a Woman è O’Donnell a salvare Al Pacino dal suo piano di morte. Tra i rimandi all’Italia, troviamo anche una Ferrari, la passione del tenente Slade, che sarà al centro di una spericolata corsa alla cieca… Tuttavia, Scent of a Woman omaggia anche altre pellicole: il tema musicale ricorrente, infatti, è un brano di Luci della città di Charlie Chaplin, film dove la protagonista è una cieca.

Ecco come è stata realizzata la “scena del profumo di donna” nei due film:

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