Dark Resurrection, i combattimenti, parte 2

I responsabili delle sequenze d'azione presenti in Dark Resurrection Volume 0 svelano tutti i segreti in tre inedite interviste

Capitolo 10 del Diario dal set di Dark Resurrection Volume 2, il secondo capitolo della saga realizzata da un gruppo di fan italiani di Star Wars. Ogni settimana in esclusiva per i lettori di Best Movie gli aggiornamenti alla lavorazione del “Guerre Stellari made in Italy”.

Nel capitolo precedente di questo diario, abbiamo parlato del maestro Maurizio Zuppa, coreografo dei combattimenti. In questo articolo abbiamo raccolto altre tre interviste, perché per la realizzazione del Volume 0 di Dark Resurrection, Angelo Licata si è avvalso, anche, della collaborazione di un nutrito gruppo di professionisti. Un team di esperti, che con grande competenza, disponibilità e passione ha portato un contributo essenziale all’ottima riuscita delle scene dei combattimenti. Parliamo di Ran Arthur Braun, coreografo teatrale e cinematografico di fama internazionale, della “Ludosport”, gruppo di schermitori che negli anni ha perfezionato i sette stili di combattimento Jedi e dei “Flying Without Fear”, un team di giovanissimi e preparatissimi stuntman. Vi lasciamo alle loro interviste.

Ran Arthur Braun (coreografo)

Il coreografo internazionale Ran Arthur Braun al lavoro con l’attore Mattia Stancanelli, sul set di Dark Resurrection Volume 0

Best Movie: Sei un coreografo di fama internazionale che ha lavorato in tutto il mondo. Come sei venuto a conoscenza del progetto di Dark Resurrection?
Ran Arthur Braun: Chi non vuole essere uno Jedi? Penso che avere la possibilità di essere coinvolti in un tale progetto faccia parte di un sogno.Vivo in Italia, ma la maggior parte dell’anno sono via per lavoro. È un piacere lavorare a “casa” in Italia, con tali sognatori creativi!

Best Movie: Qual è stato il tuo contributo?
Ran Arthur Braun: Insieme a Maurizio Zuppa abbiamo organizzato il casting per i combattimenti e lo “Stunt team” e abbiamo addestrato gli attori, in modo che fossero pronti per affrontare al meglio le loro scene di lotta. Il mio contributo è stato quello di preparare la coreografia delle scene di lotta per l’inizio di questo nuovo episodio, ho seguito in particolar modo la sequenza di combattimenti tra gli Jedi e i biodroidi. Inoltre, ho creato molte delle coreografie eseguite dal gruppo di stuntman.

Best Movie: Ci sono delle differenze sostanziali quando si lavora per un regista di cinema rispetto ad uno di teatro?
Ran Arthur Braun: Il teatro è performance dal vivo, mentre il cinema è girato e poi montato. Pertanto, sul set, le coreografie sono legate moltissimo alla scelta stilistica decisa dal regista, inoltre, esiste uno storyboard e va seguito nel migliore dei modi. L’idea del tempo e dello spazio è differente: nel cinema, tutto deve essere molto veloce ed estremamente vicino, racchiuso in uno spazio limitato, mentre nel teatro il tempo e lo spazio sono molto più dilatati.

Simone Spreafico (schermitore di Ludosport)

I maestri della Ludosport durante il training con l’attrice Elena Cucci, sul set di Dark Resurrection Volume 0

Best Movie: Come siete entrati a far parte del cast di Dark Resurrection 2?
Simone Spreafico: Dare vita al “sogno” di Lucas è la molla che ha fatto nascere la nostra associazione. Siamo la sola realtà, in Italia, che propone la pratica sportiva dei 7 stili di combattimento descritti nella “letteratura” di Star Wars. Inevitabile l’incontro e l’intesa con un altro grande “sognatore”, Angelo Licata. Al casting, invitati proprio da Angelo, ci siamo conosciuti e piaciuti, il resto è storia!

Best Movie: Oltre a Mattia Criscuolo, allenato da Maurizio Zuppa, anche due ragazzi della Ludosport hanno vestito i panni dei biodroidi. Come avete vissuto questa esperienza sul set?
Simone Spreafico: Con grande entusiasmo, coadiuvati dall’ormai amico Ran Arthur Braun, abbiamo avuto modo di preparare Mattia Stancanelli e lavorare con i Flying Without Fear ospiti della nostra palestra. A San Remo abbiamo poi saggiato la professionalità di Elena Cucci nella preparazione “dietro le quinte”. Eugenio di Fraia e Raul Pusterla, nostri allievi, hanno indossato le tute di lattice dei biodroidi, e sono riusciti a seguire tutte le complesse indicazioni di Licata, sempre attento a ogni minimo dettaglio.

Best Movie: In che misura sarete presenti nel Volume 2 di Dark Resurrection?
Simone Spreafico: Siamo ovviamente a disposizione di Angelo, quando sarà il momento saremo pronti! Da tempo abbiamo pronto un combattimento molto bello, spettacolare e realistico, che siamo sicuri lo farà impazzire; ma non possiamo svelare troppo, no?

Daniele Balconi (stuntman dei Flying Without Fear)

Daniele Balconi sul set della Battaglia di Eron

Best Movie: Si è spesso portati a pensare che gli stuntman professionisti siano semplicemente degli incoscienti, che giocano a fare i supereroi in un era dove la computer grafica potrebbe sostituire l’uomo, cosa ne pensi?
Daniele Balconi: Non credo personalmente che giri questo genere di pensiero sugli stuntman. Il lavoro dello stunt è molto pericoloso, ma lo stuntman non è assolutamente un incosciente; è un atleta che studiando la scena al meglio e valutando ogni possibilità di esecuzione, è in grado di calcolare ed affrontare, in sicurezza, tutti i rischi. Un’incosciente non potrebbe mai fare lo stuntman, finirebbe col farsi male molto presto, e uno stunt professionista non deve assolutamente farsi del male.

Best Movie: Qual è il lavoro svolto sul set?
Daniele Balconi: Sul set si studia la scena con il regista e lo stunt coordinator, si valutano attentamente tutti i rischi in modo da poter eseguire ogni stunt al meglio, e si prova ogni sequenza moltissime volte, fino ad ottenere ciò che il regista desidera.

Daniele Balconi e Nina Senicar

Best Movie: Quali sono i tuoi pensieri e le tue emozioni prima e durante uno stunt?
Daniele Balconi: Prima di uno stunt valuto tutti i possibili pericoli, e cerco di cancellare dalla mente eventuali “paranoie”. Sono molto concentrato e attento, ma soprattutto provo paura! La paura è un’emozione fondamentale perchè fa si che io mantenga sempre la concentrazione e non rischi di sottovalutare la pericolosità di ogni situazione. Durante uno stunt invece, ho molta adrenalina in corpo e provo una sensazione di benessere. Dopo l’esecuzione dell’azione cerco sempre di riguardare lo stunt per capire com’è andata e per correggere eventuali errori, devo ammettere che molte volte, riguardandomi, dentro di me ho pensato: “WOW!”

Best Movie: Qual è stato lo stunt più pericoloso ed eccitante che hai eseguito?
Daniele Balconi: Fino ad ora lo stunt piu eccitante che ho fatto è stato il “fire man”, full body. Il mio corpo, dopo una preparazione specifica si è ricoperto di fiamme per alcuni secondi, il tempo necessario per eseguire la scena. Vedere le fiamme che ti avvolgono ti riempie di paura ed adrenalina, provi una sensazione di fortissimo calore. Non descriveró i metodi di esecuzione, ma posso dire che tutto viene sempre effettuato nella massima sicurezza.

Lo stuntman Daniele Balconi

Best Movie: Nel trailer di Dark Resurrection abbiamo visto i protagonisti volare letteralmente al di sopra dei biodroidi, di quali mezzi tecnici vi avvalete su set per realizzare delle scene del genere?
Daniele Balconi: Per effettuare questo genere di scene molto spesso si usano delle imbragature con dei cavi appositi per sollevare lo stunt e fargli compiere azioni che non potrebbe eseguire con le proprie capacita’. Vengono utilizzate anche rampe a pressione per aumentare l’altezza di salto, cosi da rendere le scene piu spettacolari. Angelo mi spiegò che non amava il senso di irrealismo che spesso l’uso dei cavi dava alle scene di salto, spesso, infatti, si percepisce un “ritardo di gravità”. Per questa ragione, in Dark Resurrection abbiamo compiuto tutte le azioni solo con l’ausilio di un trampolino elastico e le nostre abilità fisiche.

Il gruppo dei Flying without fear sta cercando nuovi stuntman con i quali collaborare, chi fosse interessato può trovare tutte le informazioni sul sito ufficiale.

Leggi la prima parte dei combattimenti

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