Cinema di nuovo in lutto per la scomparsa del regista Ruggero Deodato, indimenticabile cineasta, considerato un vero Maestro del genere horror. Stando a quanto riportato nella mattinata di giovedì 29 dicembre, il regista di Cannibal Holocaust è morto all’età di 83 anni.

Il suo nome sarà per sempre legato ad un genere di film molto particolare come quello sui cannibali – tanto che era stato soprannominato Monsieur Cannibal. Il suo film più celebre risale al 1980, ma l’interesse per il mondo cannibale è antecedente. Dopo aver iniziato come regista di commedie e polizieschi all’italiana, la svolta arriva nel 1977 quando dirige Ultimo mondo cannibale, film che inizialmente doveva essere un sequel de Il paese del sesso selvaggio di Umberto Lenzi.

È il primo film della cosiddetta Trilogia dei cannibali che lo ha reso celebre in tutto il mondo. Il secondo è proprio Cannibal Holocaust, diventato un vero e controverso caso nella storia del cinema perché conteneva vere scene di uccisioni di animali. Per questo motivo Ruggero Deodato è stato anche condannato a quattro mesi di carcere con la condizionale. È anche il film che ha contribuito a lanciare il genere mockumentary ripreso anni dopo da The Blair Witch Project, perché la prima metà del film è pensata come una serie di filmati non professionali.

La trilogia viene poi chiusa nel 1985 con Inferno in diretta. Il resto della sua carriera è proseguito con pochi lampi, ma ha contribuito a ispirare registi come Quentin Tarantino, Oliver Stone ed Eli Roth. Nel 2016 ha presentato al Lucca Film Festival il suo ultimo film, Ballad in Blood, ispirato all’omicidio di Meredith Kercher. 

Al momento, non è ancora stata resa nota la causa di morte di Ruggero Deodato.

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Foto: JEAN-CHRISTOPHE VERHAEGEN/AFP via Getty Images