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Marvel, per i fratelli Russo la superhero fatigue non esiste: «Dicevano lo stesso del western»

I registi di alcuni dei titoli più amati del MCU dicono la loro sul dibattito più acceso dell'industria: il pubblico si è davvero stufato dei supereroi?

Marvel, per i fratelli Russo la superhero fatigue non esiste: «Dicevano lo stesso del western»

I registi di alcuni dei titoli più amati del MCU dicono la loro sul dibattito più acceso dell'industria: il pubblico si è davvero stufato dei supereroi?

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Esiste davvero la cosiddetta superhero fatigue? Il termine, che sta a indicare una certa “stanchezza” da parte del pubblico nei riguardi del genere cinecomic, è stato molto dibattuto negli ultimi tempi, soprattutto a causa dei risultati altalenanti (quando non proprio disastrosi, in alcuni casi) degli ultimi film Marvel e DC.

Sull’argomento, si sono espressi ad esempio il CEO Disney Bob Iger e anche la star del MCU Chris Evans, che si è lanciato in un discorso in “difesa” della Casa delle Idee. Parlando con GamesRadar+, anche i fratelli Russo, autori di alcuni dei cinecomic più amati dell’ “epoca d’oro” della Marvel, hanno voluto dire la loro.

Secondo Anthony Russo, si può parlare di “stanchezza” generale del pubblico, ma non certo di superhero fatigue vera e propria. Il regista ha così argomentato, facendo riferimento a un genere molto praticato nel cinema di una volta, il western: «Della questione della superhero fatigue si parlava già da prima del nostro lavoro. È una sorta di eterna lamentela, anche quando abbiamo iniziato a lavorare con i cinecomic si citava questo termine. Dicevano lo stesso dei film western, ma poi sono andati avanti per decenni e decenni. Venivano continuamente reinventati e raggiungevano sempre nuovi picchi man mano che il filone andava avanti».

Joe Russo, invece, ha espresso una riflessione più generale sull’industria del cinema e sui profondi cambiamenti apportati dall’avvento dello streaming, che avrebbero creato confusione e forse disaffezione negli spettatori: «Siamo in un periodo di transizione e le persone non sanno ancora in che modo fruiranno delle storie d’ora in poi, o anche quali tipi di storie desiderano. C’è una differenza generazionale nel modo in cui si consumano i contenuti. C’è una generazione che è abituata ad andare al cinema in una certa data per vedere qualcosa, ma questo ormai sta diventando obsoleto. Nel frattempo, le nuove generazioni sono tipo: “Voglio questo contenuto ora, in questo momento”, e si spostano subito sul media successivo, oppure fanno due cose contemporaneamente. Tutti quanti, inclusa la Marvel, stanno passando attraverso questo periodo di transizione. E penso che il vero problema sia questo, più di tutto il resto».

Che ne pensate? Siete d’accordo con i due registi o ritenete che tutto sommato il problema risieda nel genere cinematografico dei cinecomic?

Fonte: ComicBook

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