telegram

Shōgun è estremamente accurata dal punto di vista storico… tranne per questo particolare

La serie evento di FX disponibile su Disney+ è stata lodata per la sua fedeltà storica, ma c'è un elemento "fuori posto" che potrebbe esservi sfuggito

Shōgun è estremamente accurata dal punto di vista storico… tranne per questo particolare

La serie evento di FX disponibile su Disney+ è stata lodata per la sua fedeltà storica, ma c'è un elemento "fuori posto" che potrebbe esservi sfuggito

Shogun

Continua la scalata al successo di Shōgun, la serie evento di FX basata sul romanzo bestseller di James Clavell [QUI LA NOSTRA RECENSIONE], disponibile in streaming su Disney+. Con due episodi rimasti, lo show è uno dei più apprezzati dell’anno corrente e si sta preparando adesso al gran finale, mentre iniziano a girare voci riguardanti una eventuale seconda stagione.

Al centro della vicenda di Shōgun c’è Lord Yoshii Toranaga, che lotta per la sua vita mentre i suoi nemici si coalizzano contro di lui. Il suo destino si intreccia a quello di John Blackthorne, un inglese che porta con sé segreti che potrebbero aiutare Toranaga a ribaltare le sorti del potere, e di Toda Mariko, una misteriosa nobildonna cristiana, ultima di una stirpe caduta in disgrazia.

Apprezzata per i suoi intrighi politici e militari, la serie di Disney+ è stata lodata anche per l’accuratezza storica con cui gli autori hanno riprodotto il Giappone del 1600. Dai costumi alla lingua, passando per ambientazioni e usanze, chi ha lavorato alla serie ha prestato particolare attenzione alla ricerca storica sul periodo feudale del Paese.

Tutto tranne un particolare, sembrerebbe. Prima dell’arrivo dell’episodio 9, il VFX Supervisor Michael Cliett ha rivelato a Screen Rant l’unico elemento “fuori posto” di tutta la serie, ovvero… le scarpe. Le calzature indossate dai personaggi sono infatti una “licenza moderna” dovuta a fattori pratici, ma non sono del tutto storicamente accurate.

Ecco cosa ha raccontato l’artista di Shōgun riguardo la lavorazione:

«Prima di dare il ciak, abbiamo avuto nove mesi di preparazione. Durante quel periodo, oltre allo scouting, abbiamo fatto ricerche in maniera instancabile. Abbiamo chiamato storici, consulenti e molti esperti in tante aree diverse. Qualsiasi cosa, dal modo in cui i personaggi camminano a quello in cui ripongono le loro spade; qualsiasi gesto ha un significato dietro. Questo poi si è esteso anche agli effetti visivi. Dato che abbiamo molti digital double, eserciti e folle aggiunti digitalmente, abbiamo dovuto studiare come camminavano i soldati e quale fosse il loro aspetto.

Alla fine abbiamo creato una ‘bibbia’ di 900 pagine che conteneva tutti i dettagli possibili e immaginabili. Volevamo che gli storici giapponesi e in generale gli esperti potessero dire: “Questo lavoro è accurato”. Altre serie Tv ci hanno provato, ma spesso non con il risultato sperato. Ci sono state tuttavia cose che non abbiamo potuto fare. Tecnicamente, nessuno indossava scarpe nel Giappone del 1600, ma non potevamo permetterci di fare andare gli attori e le comparse scalzi sul set. Abbiamo quindi dovuto creare delle calzature a tutti. In quel tempo, però, non era una cosa usuale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA