Mentre Arthur Fleck continua la folle (e redditizia) corsa nelle sale di tutto il mondo, il suo interprete Joaquin Phoenix ci svela qualche altro dettaglio sul film di Todd Phillips vincitore del Leone d’Oro a Venezia.

E dopo avervi parlato di una scena tagliata perché ritenuta “eccessiva persino in un film vietato ai minori”, oggi ci soffermiamo invece sull’ambiguo finale del cinecomic, che ci mostra il protagonista rinchiuso all’interno dell’Arkham Asylum, dove un tempo era stata ricoverata anche sua madre.

Vista la natura illusoria di parecchie sequenze del film – come quelle in compagnia di Sophie, che in un drammatico plot twist abbiamo scoperto essere il frutto dell’immaginazione di Arthur –, in tanti hanno ipotizzato che addirittura tutta la sua storia possa essere una sorta di allucinazione creata dalla mente dell’uomo, che in sostanza avrebbe solo immaginato di essere quel Joker che la folla acclama.

Ebbene, lo stesso Phoenix si è pronunciato a proposito di questa teoria, spiegando innanzitutto che la bellezza del film sta proprio nella sua natura ambigua, che rende quindi valida ogni interpretazione. Ma dal canto suo, riguardo la scena finale – come spiega il Los Angeles Times – l’attore sostiene che Fleck sia stato realmente Joker e che tutta la sua storia sia reale, anche se, aggiunge: «Questa è solo la mia opinione.»

Voi cosa ne pensate?