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Festival di Roma 2012: Film online? Solo se legali. Parola della MPAA

Per la prima volta a un festival italiano parla un presidente della Motion Picture Association of America

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Il Festival di Roma non è solo film, red carpet e incontri con gli artisti, ma include anche un nutrito programma di convegni ed eventi legati al business del cinema. Come quello molto particolare organizzato dall’Anica in cui per la prima volta un presidente della MPAA, la Motion Picture Association of America, è stato invitato ad un festival italiano per un confronto sullo stato dell’industria statunitense e italiana. Ex senatore democratico del Connecticut, Christopher J. Dodd, a capo dell’associazione dei produttori americani, ha risposto con entusiasmo alla chiamata di Paolo Ferrari, presidente della Fondazione Cinema per Roma, ente che organizza la manifestazione, e Riccardo Tozzi, presidente Anica. Rivolgendosi alla platea dei professionisti del Festival sul tema “L’industria audiovisiva: una risorsa per la cultura, una ricchezza per il paese”, Dodd ha fatto appello alle energie positive dell’industria cinematografica, soffermandosi su due punti in particolare: la necessità di coesione a livello mondiale dei rappresentanti dell’industria audiovisiva e la condivisione di idee su come bisognerebbe utilizzare la rete. «Molto meglio di tanti altri comparti – ha detto Dodd – l’industria del cinema ha retto bene e continua a sostenersi al meglio in questo lungo periodo di crisi accusando perdite di gran lunga inferiori ad altri settori e rimanendo un’industria aperta, in cui è ancora possibile trovare lavoro senza dover conseguire una laurea a tutti i costi. La sfida per il futuro e per la salvaguardia del cinema è ora la lotta alla pirateria, che è un problema globale e va affrontato in modo internazionale avvalendosi della tecnologia. Perché se l’industria dei contenuti non si allea con quella tecnologica, invece di vederla come una nemica, allora non ci sono speranze di risolvere concretamente il problema. Non stiamo cercando la censura su Internet. Dobbiamo invece far capire che rubare un film è come rubare un qualsiasi altro bene e soprattutto è necessario comunicare agli spettatori che i prodotti che scaricano illegalmente possono trovarli in maniera migliore tramite un’offerta legale. Google, il più cliccato motore di ricerca della rete, ci è venuto incontro rivedendo i suoi algoritmi in modo da far risultare i siti con contenuti illegali agli ultimi posti delle ricerche. In tutto il mondo esistono ora 350 servizi di distribuzione online legale ed è un settore in continua crescita che va supportato».

Quanto alla sala tradizionale, il presidente MPAA non ha dubbi: non solo non corre rischi, ma resterà sempre centrale: «È il luogo privilegiato dove vedere i film. Non possiamo pensare di andare da Martin Scorsese e dirgli di girare qualcosa che poi vedremo sull’I-pad! I cinema si adegueranno sempre di più ad un maggiore confort e creeranno un’esperienza migliore per lo spettatore. Penso al 4D, con le poltrone che si muovono, ed effetti fisici come getti d’aria e acqua che arrivano addosso allo spettatore quando la scena lo richiede. L’esperienza in sala diventerà più divertente e accessibile». Contrastare la pirateria è prioritario anche per Riccardo Tozzi che oltre a lanciare un appello all’Agcom, affinché prepari una legge contro la pirateria nel nostro paese al più presto, ha svelato: «L’Anica lancerà presto la sua piattaforma per il download legale offrendo un servizio di gran lunga migliore di quello pirata e con un valore aggiunto fondamentale: la possibilità di proporre film che in sala arriverebbero male e poco. Stiamo vagliando l’ipotesi di offrire una library con prezzi diversi che dia la possibilità, a prodotti magari più di nicchia, di trovare la giusta visibilità sul web quando non supportati dalla distribuzione classica. Si va verso un legame stretto tra esercizio e distribuzione che nel futuro prossimo obbligherà a pensare molto alla divulgazione dei film con piani marketing personalizzati per ciascun titolo».

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