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Vite spezzate

Un amore interrotto da una crudele bugia è al centro di espiazione, atteso mélo con la diva inglese Keira Knightley

Un tuffo in piscina, una festa di famiglia, la noia tipica delle estati lunghe e vuote. Finché il cuore inizia a battere, e si affaccia il sospirato primo amore. è quello che succede alla bella Cecilia Tallis (Keira Knightley), rampolla di una famiglia upper-class nell’Inghilterra dei primi anni ’40. Il ragazzo che le ruba il cuore è Robbie (James McAvoy), figlio di un domestico della sua tenuta di campagna. Ma il sogno di un futuro radioso sta per essere infranto, e non solo per colpa dell’imminente conflitto internazionale. Gelosa di Robbie, la piccola sorella di Cecilia, Briony (Saoirse Ronan), accusa il ragazzo di aver molestato un’amica, mettendo così fine alla relazione tra i due giovani innamorati. Separati dalla guerra (lui è spedito sul fronte francese, lei come infermiera a Londra), i protagonisti restano vittime di un fraintendimento che comprometterà per sempre la loro felicità.
Tratto dal romanzo-capolavoro di Ian McEwan e diretto dal regista di Orgoglio e pregiudizio Joe Wright, Espiazione è il racconto di un errore fatale, di un amore impossibile, della Storia universale e delle piccole storie individuali che condizionano la vita di ciascuno. Narrato come il libro dalla voce di una Briony ormai anziana e pentita (Vanessa Redgrave), il film si candida ad essere il più struggente melodramma della prossima stagione, nonché uno dei probabili protagonisti agli Oscar 2008. Quello che è certo è che Espiazione aprirà la 64ª Mostra del Cinema di Venezia. E se da una parte potrebbe rivelarsi l’occasione per il lancio definitivo del giovane scozzese James McAvoy (visto ne L’ultimo re di Scozia), dall’altro segnerà la consacrazione a star d’autore della bella Keira Knightley, fasciata in abiti sofisticati come una diva degli anni d’oro.

Il film è l’adattamento cinematografico del capolavoro di Ian McEwan (edito da Einaudi), fra i più acclamati scrittori inglesi contemporanei. Il Times l’ha definito «una storia trionfante e tragica».

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