Cinema ad effetto: Babe, senti chi parla… (Puntata 34)

Storia degli effetti speciali – Nella fattoria del signor Hoggett maialini, capre & co. hanno di meglio da fare che rotolarsi nel fango e brucare l'erbetta: hanno pensieri che esprimono parlando come normali esseri umani. Un'altra magia del digitale...

Oggi pubblichiamo la trentaquattresima puntata del nostro approfondimento sulla storia degli Effetti speciali al cinema, con cui ripercorriamo alcuni dei momenti più memorabili passati sul grande schermo.

Nel 1995 fece capolino sul grande schermo Babe – Maialino coraggioso, film live action diretto da Chris Noonan e realizzato in Australia. Se il cinema aveva già abituato da tempo il pubblico a sentir parlare gli animali (Il favoloso dr Dolittle del 1967, la serie di film degli anni ’50 Francis il mulo parlante, e i vari film Disney come Hocus Pocus del 1993) certamente una novità fu quella di “veder” parlare Babe e tutte le altre bestie della fattoria di mister Hoggett. La grande novità introdotta dal maialino fu infatti l’uso del labiale, reso possibile e realistico come mai prima dalla tecnica digitale. Il personaggio di Babe (il maialino che voleva essere un cane pastore) fu interpretato a turno da animali veri e animatroni. Gli effetti digitali che permisero di manipolare le immagini live action dando voce agli animali furono realizzati dalla Rhythm & Hues Studios, azienda di base a Los Angeles che per il lavoro svolto si aggiudicò un premio Oscar (soffiandolo tra gli altri ad Apollo 13) e fece il bis nel 2008 con La bussola d’oro (e fu nominata nel 2005 per Le cronache di Narnia – Il leone, la strega e l’armadio). La lavorazione del film richiese l’impiego di 500 animali veri (tra cui 48 maialini, impiegati uno dopo l’altro perché crescevano troppo velocemente per il ritmo delle riprese), 60 addestratori, mentre gli animatroni e i pupazzi furono realizzati dalla Creature Shop di Jim Henson, creatore, tra gli altri anche dei mitici Muppets.

Babe – Maialino coraggioso – Clip

Il piccolo Babe scalda l’ugola e dimostra di saper anche cantare…

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