Biglietto cinema più caro, i favorevoli e i contrari

Il Senato ha accordato la fiducia all'emendamento del decreto Milleproroghe che prevede l'aggiunta della tassa di 1 euro sul biglietto del cinema. Ora la palla passa alla Camera che deciderà entro fine mese

Con 158 favorevoli, 136 contrari e 4 astenuti il Senato oggi ha accordato la fiducia al maxiemendamento al decreto Milleproroghe, che prevede l’inserimento del prelievo di un euro sul biglietto del cinema per finanziare gli incentivi fiscali destinati alla produzione di film italiani (e per un parziale rifinanziamento del Fus –Fondo Unico per lo Spettacolo). Per il via definitivo ora bisognerà attendere il voto della Camera dove il provvedimento tornerà successivamente  entro fine mese per evitare che il decreto stesso decada (scade il 27 febbraio).

Come era lecito aspettarsi, la diffusione della notizia dell’ emendamento di qualche giorno fa  ha scatenato le reazioni dell’industria e di tutte le parti in causa, spettatori inclusi. Anche voi lettori di Best Movie avete detto la vostra commentando la notizia sul nostro sito. Per fare un po’ più di chiarezza in merito abbiamo raccolto le dichiarazioni dei principali soggetti coinvolti e toccati dall’emendamento, dividendoli tra favorevoli e contrari (ve li riportiamo qui sotto) e il testo completo dell’emendamento.

In particolare i due “schieramenti” vedono uniti da una parte produttori e 100autori, favorevoli al provvedimento, dall’altra gli esercenti (inclusi grandi e piccoli circuiti), contrari all’idea di dover finanziare “personalmente” gli incentivi fiscali attraverso un prelievo forzoso sul biglietto che comporterà dall’1 luglio l’aumento del prezzo di ingresso.
Tra le reazioni più decise quelle dei due principali circuiti di multisale cinematografiche, The Space e Uci che minacciano addirittura di intervenire non programmando più film italiani.

Questo il testo dell’emendamento 2.7000 comma 4-ter inserito nel maxiemendamento al Milleproroghe:

«A decorrere dal 1° luglio 2011 e fino al 31 dicembre 2013, è istituito per l’accesso a pagamento nelle sale cinematografiche, ad esclusione di quelle delle comunità ecclesiali o religiose, un contributo speciale a carico dello spettatore pari a un euro, da versare all’entrata del bilancio dello Stato. Con decreto interdirigenziale dei ministeri per i Beni e le Attività Culturali e dell’Economia e delle Finanze sono stabilite le disposizioni applicative del presente comma, anche relative alle procedure di riscossione e di versamento del contributo speciale».

Sarà un decreto attuativo dei Ministeri dei Beni Culturali e dell’Economia stabilirà la modalità di versamento e riscossione del tributo. Il gettito derivante dal prelievo sarà utilizzato per coprire finanziariamente gli incentivi fiscali, tax credit e tax shelter, nel secondo semestre del 2011, quando scadrà la loro proroga semestrale (30 giugno), e per tutto il 2012 e 2013.
Il comma 4-quater recita nel dettaglio specificando un limite di spesa di 90 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013 (secondo i dati Cinetel dal 1 dicembre 2009 al 30 novembre 2010 sono state registrate 110 milioni di presenze): «Per l’anno 2011, quanto a euro 45.000.000 (gli altri 45 milioni sono garantiti dalla copertura finanziaria della proroga semestrale degli incentivi, ndr) e quanto a euro 90.000.000 per ciascuno degli anni 2012 e 2013 mediante utilizzo di parte delle maggiori entrate derivanti dal contributo speciale di cui al comma 4-ter».

Paolo Ferrari, presidente dell’Anica (associazione delle industrie cinematografiche e audiovisive) ha espresso l’auspicio  “di trovare nuove soluzioni”  invitando il Governo a trovare una formula condivisa sul prelievo che possa coinvolgere tutti i soggetti che utilizzano i film.

«Invitiamo a trovare altre formule meno osteggiate di questa. Le categorie sono state scavalcate. Ma se c’è buona volontà, con tutte le parti in causa si può ancora sedersi a un tavolo e trovare soluzioni più equilibrate, senza scontentare nessuno. Anica auspica che il prelievo si rivolga a tutti i soggetti della filiera: operazione non semplice, ma tutti se ne devono far carico. Anica ha dato la sua disponibilità a partecipare a un tavolo – in primo luogo con il Ministero e con l’Agis, la parte in questo momento più coinvolta – per trovare insieme una soluzione. I distributori sono senza dubbio preoccupati per questo provvedimento: anche loro nell’Anica auspicano nuove soluzioni e faranno la loro parte in tal senso».

Favorevoli

Andrea Purgatori coordinatore  100autori

«Quando li sento dire (riferito agli esercenti ndr) che protestano “per difendere gli spettatori” mi indigno. Tra il 2008 e il 2010 hanno aumentato il prezzo dei biglietti del 15%. Oltretutto hanno ottenuto che venisse annullata l’imposta sullo spettatore, il che sommato all’agevolazione sull’Iva fa uno sconto fiscale del 38%».

Gabriella Carlucci, responsabile spettacolo del PDL

«Non era una misura auspicabile ma nel bilancio tra costi e opportunità era la soluzione più praticabile. La misura del Governo che aumenta di un euro sul biglietto non è una tragedia, non causerà la morte del cinema italiano ma garantirà il rinnovo perpetuo di tax credit e tax shelter, due misure fiscali che insieme al product placement hanno dato un grande impulso al cinema italiano e riportato nel nostro paese le grandi produzioni straniere».

Contrari

I sindacati di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil

«Le segreterie nazionali di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil ritengono pesantemente
negativa l’introduzione nel provvedimento Milleproroghe della tassa di un euro sul biglietto nelle sale
cinematografiche. Si fa pagare alle tasche degli spettatori la carenza di un sostegno strutturale a un settore
importante della nostra economia».

Presidente Sergio Chiamparino – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI).

«L’Anci esprime la più viva disapprovazione per gli emendamenti al decreto Milleproroghe riguardanti la Cultura e lo Spettacolo dal vivo adottati dalle commissioni riunite del Senato».

Paolo Protti, presidente Agis (Associazione Generale Italiana Spettacolo) e Anec (Associazione Nazionale Esercenti Cinema)

«Siamo partiti subito in tutte le sale con una forte campagna diretta al pubblico affinché sia informato della decisione del governo di mettere le mani nelle tasche degli spettatori. Tutto lo spettacolo italiano  è schierato insieme all’esercizio contro la tassa sul biglietto, che sarà inevitabilmente pagata dagli spettatori, con ovvia contrazione di pubblico e messa in crisi di molte delle sale più impegnate nella diffusione del prodotto nazionale e di qualità».

Presidente della Fice Mario Lorini – Esercenti sale d’essai

«Chiediamo al Governo e al ministro dei Beni Culturali cosa pensano delle molte piccole sale, spesso unico presidio per la diffusione del cinema di qualità, che con sforzi incredibili cercano di restare in attività e spesso fondano proprio su un rapporto stretto con gli spettatori le loro speranze di sopravvivenza. L’aumento di 1 euro su biglietti che costano da sei a due euro avrebbe un effetto dirompente per molte attività e l’alternativa che gli esercenti d’essai si accollino la nuova tassa si ripercuoterebbe in modo micidiale su gestioni già a forte rischio».

Giuseppe Corrado, amministratore delegato di The Space Cinema

«L’introduzione di questa tassa sul biglietto è un disastro per tutto l’esercizio. Anzi il danno è per tutto il cinema perché il rischio è che con i soldi degli spettatori si finanzino film che poi magari gli stessi spettatori non torneranno a vedere dovendo pagare di più. Sono allibito perché non si è riusciti a trovare il modo di finanziare il settore senza andare a colpire l’anello ultimo della catena, che è lo spettatore, che è poi quello che genera il circolo virtuoso per un film, andandolo a vedere».

Andrea Stratta, amministratore delegato di Uci Cinema

«Diciamolo chiaramente. Il gettito derivato dal prelievo sul biglietto servirà per coprire il debito che lo Stato ha nei confronti dei produttori in merito al contributo sugli incassi dei film italiani che è due anni che non viene erogato».

Associazione Nazionale Autori Cinematografici

«E’ gravissima l’introduzione nel milleproproghe della tassa di un euro sul biglietto delle sale cinematografiche da fa pagar agli spettatori. Invece di introdurre la tassa di scopo per tutti quei soggetti che si arricchiscono con il cinema si fa ricadere solo sui cittadini il costo di un ridicolo reintegro del Fus. In questo modo si allontanano dalla cultura le famiglie gia’ oggi in difficolta’ economica e si da’ un ulteriore colpo mortale alle sale di citta’, al cinema di qualita’ e all’associazionismo culturale, in esclusivo favore dei multiplex e delle sale parrocchiali, uniche esentate dalla tassa».

A fronte di quanto riportato aspettiamo i vostri commenti e considerazioni. A voi la parola!

(Foto Getty Images)


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