WandaVision: l’autrice spiega perché [SPOILER] non è comparso nel finale

Tanti fan dei fumetti Marvel l'avevano reclamato a gran voce, eppure alla fine è andata in modo molto diverso

WandaVision

La creatrice, showrunner e produttrice esecutiva di WandaVision, Jac Schaeffer, ha spiegato perché un particolare personaggio, di cui tanti fan avevano parlato, non era mai stato incluso nei piani dello show fin dall’inizio. 

Stiamo parlando, ovviamente , di Mefisto (abbiamo preferito non rivelare la sua assenza nel titolo per chi ancora non avesse visto l’episodio), il supercattivo dei fumetti Marvel ispirato a Mefistofele, l’incarnazione del diavolo nella leggenda del Dottor Faust. 

Le teorie che collegavano il suo ingresso nello show di Disney+ alle sorti di Agatha, Wanda e degli abitanti di Westview hanno avuto nelle ultime settimane un fortissimo traino mediatico e social, con molti spettatori e fan della Marvel che si sono prodigati nell’evidenziare possibili, sottili riferimenti al personaggio nei primi sei episodi di WandaVision, tra molte teorie e altrettante supposizioni (di molte di esse vi abbiamo anche dato conto di settimana in settimana). 

Mephisto, come recita la grafia originale del suo nome, è uno dei demoni più potenti dei fumetti Marvel, e gioca un ruolo piccolo ma significativo nella serie a fumetti del 1985 The Vision e The Scarlet Witch, indiscutibilmente un modello-chiave per WandaVision come i lettori dei fumetti ben sapranno. 

L’episodio 7, Infrangere la quarta parete, ha rivelato che il vero cattivo dello show sarebbe stato in realtà la potente strega Agatha Harkness, che si era travestita dall’adorabile vicina Agnes per avvicinarsi a Wanda. Agatha è anche una figura importante nella vita di Wanda nei fumetti e, con lei a tirare le fila, è parso subito chiaro, a quel punto, che WandaVision non avesse bisogno di un altro cattivo. 

Ci ha pensato però Jac Schaeffer in persona a spiegare – definitivamente – perché Mephisto non è stato scelto per essere il grande cattivo di WandaVision. In un’intervista ai microfoni di Deadline, la showrunner ha dichiarato che il team di sceneggiatori non pensava che la serie avesse bisogno di un cattivo principale.

La condizione creativa fondamentale era quella secondo cui il vero grande cattivo di WandaVision avrebbe dovuto essere il “dolore”, con Agatha ad agire come un “cattivo bonus” che aiuta la lo sviluppo di Wanda. «Non pensavamo che questa serie avesse bisogno di un grande cattivo – precisa l’autrice – Voglio dire, il grande cattivo è il dolore, e questa è la storia che stavamo raccontando. Poi abbiamo ottenuto un cattivo bonus sotto forma di Agatha Harkness, che ha finito per facilitare la terapia di Wanda. Quindi sì, penso che ci sentiamo abbastanza bene riguardo a quest’aspetto».

A detta di molti, la mancanza di un cattivo così definito ha permesso allo spettacolo di esplorare proprio il dolore di Wanda in modo toccante e potente, incuriosendo e portando a commozione milioni di persone. WandaVision dopotutto è una storia per larghi tratti autosufficiente, che non si occupa solo di impostare il futuro dell’UCM a cominciare dai suoi legami con Doctor Strange in the Multiverse of Madness.

Rispetto a progetti Marvel su larghissima scala come Avengers: Infinity War (dove Wanda e Vision sono stati visti insieme per l’ultima volta prima di WandaVision), la presenza di un cattivo più ingombrante avrebbe infatti probabilmente distolto l’attenzione dall’origin story di Scarlet Witch.

Anche ai microfoni del New York Times, cui ha concesso un’altra lunga intervista, Jac Schaeffer ha spiegato che il trauma di Wanda era il cuore di tutto lo show: «Cosa, nella sua personalità, nel suo passato, ha portato a questo momento? Come puoi prendere le sitcom e le combinarle con Wanda e Visione che, fino a questo punto del Marvel Cinematic Universe, erano personaggi così seri e drammatici, con così tanta tristezza a circondarli? Non erano certo divertenti. Allora qual è la sintesi? Sono una grande fan di Lost, e sono stata molto ispirata da programmi quali Russian Doll, Forever e Homecoming. Ho apprezzato l’opportunità che tutto bruciasse in modo lento. Era un modo eccitante e furtivo per avere un pò di commenti sui social, ma anche una storia molto ampia che si focalizzasse sui personaggi e sul dolore».

E voi, cosa ne pensate della scelta del team creativo della serie riguardo al chiacchierassimo Mefisto? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti. 

Fonte: Deadline (via ScreenRant)

Foto: Marvel Studios

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