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Amo la tempesta: la fuga dei cervelli raccontata da Maurizio Losi

Amo la tempesta: la fuga dei cervelli raccontata da Maurizio Losi

Amo la tempesta film

Amo la tempesta film del 2015 che arriva ora nelle sale italiane. Si tratta della pellicola d’esordio Maurizio Losi. Il cast è composta da un gruppo “misto” di attori, tra volti noti del panorama cinematografico e televisivo italiano e interpreti emergenti (e promettenti).

Il regista ha portato sul grande schermo il tema dei “cervelli in fuga”, scegliendo toni a tratti surreali.

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Amo la tempesta film: la trama

Il film, ambientato nel Nord Italia, racconta la storia di Angelo (Nando Paone), uno dei tanti genitori che ha visto il figlio partire alla ricerca di un futuro migliore. La fuga dei cervelli dal nostro Paese non accenna a fermarsi. Continuano a ingrossarsi le file dei ragazzi che lasciano l’Italia per l’estero, stanchi di sprecare il proprio talento con lavori sottopagati o che nulla hanno a che fare con il proprio percorso di studi.

Angelo, autista di scuolabus, come tutti i genitori rimasti soli vorrebbe che suo figlio tornasse a casa. Dopo aver scoperto che si trova in Germania, si mette in moto per riportarlo in Italia. Non sarà un’impresa facile. L’unico modo è riuscire a trovargli un lavoro. La ricerca di un impiego lo metterà di fronte a una triste realtà, quella di un Paese fermo, vecchio, occupato perlopiù da madri e padri che si sono visti costretti a separarsi dalla loro prole. Genitori che, come Angelo, farebbero di tutto per riaverli accanto. Persino rapirli. Sarà infatti questa la missione di Angelo: partire per l’estero e riportare a casa i figli “migliori”.

Il film è stato girato tra Milano, Monaco e la campagna piacentina.

Nel cast anche Maya Sansa, Giobbe Covatta, Tony Sperandeo, Maurizio Donadoni, Eleonora Giovanardi ed Enzo Iacchetti.

Un tema quantomai attuale ma allo stesso tempo utopistico. Ancor più nell’era Covid-19 dove, superata l’emergenza sanitaria, bisognerà fare i conti con una grave crisi economica. In questi mesi molti dei nostri ragazzi sono tornati a casa, mossi da motivi precauzionali e affettivi; ma una volta che la situazione si sarà stabilizzata, in tanti sceglieranno di ripartire. Il futuro, oggi, è più incerto che mai.

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