Cosa c’è di reale nei film “basati su storie vere”? 10 casi con qualche inesattezza
Ecco cosa succede quando i registi si prendono qualche "licenza poetica" di troppo...
Letizia Lara Lombardi
American Sniper - Il film di Clint Eastwood si basa sull'autobiografia di Chris Kyle, un cecchino arruolato nei Navy Seal, che l'uomo scrisse nel 2012 prima di morire. Ma è solo una base della sceneggiatura: prima di tutto non fu una delusione amorosa a spingere Kyle a entrare nei Navy Seal, ma un incidente a cavallo (amava partecipare ai rodei). Altro particolare: si arruolò a 25 anni e non a 30 come detto nel film. Il film si apre su una scena molto forte: Chris deve decidere se uccidere un bambino che sta trasportando una granata, nella realtà non sparò quel colpo.
Spotlight - La storia raccontata nel film è vera: per le loro inchieste riguardo le molestie sessuali compiute dai preti dell’arcidiocesi cattolica di Boston, i giornalisti del Boston Globe vinsero nel 2003 il premio Pulitzer per il servizio pubblico. Ma nel film non tuttoè riportato fedelmente: ad esempio, la scena in cui la giornalista interpretata da Rachel McAdams riesce a scucire una confessione da un vecchio prete non è avvenuta nella realtà
Fargo - Il film del 1996 dei fratelli Coen viene introdotto così: «Quella che vedrete è una storia vera - I fatti esposti nel film sono accaduti nel 1987 nel Minnesota. Su richiesta dei superstiti, sono stati usati dei nomi fittizi. Per rispettare le vittime tutto il resto è stato fedelmente riportato». In realtà la trama di Fargo è totalmente fittizia, tant'è che alla fine dei titoli di coda si legge: «Le persone e gli eventi rappresentati in questa produzione sono fittizi. Nessuna somiglianza con persone reali, vive o decedute, è intenzionale o dovrebbe essere desunta». I fratelli Coen hanno sostenuto comunque che molti degli eventi che si svolgono nel film si basino su episodi realmente accaduti che i due cineasti hanno raccolto e messo insieme per costruire un'unica storia. Joel Coen ha detto: «Noi non eravamo interessati a questo tipo di fedeltà. Gli eventi di base sono gli stessi che sono realmente accaduti anche se le caratterizzazioni sono totalmente inventate».
The Social Network - Il film è un adattamento del libro Accidental Billionaires di Ben Mezrich, storia romanzata della fondazione di Facebook, basato prevalentemente sulle conversazioni che l’autore ha avuto con Eduardo Saverin, direttore finanziario, primo socio e amico tradito di Mark Zuckerberg. Benché, quindi, la maggior parte dei fatti rappresentati siano realmente accaduti, potrebbero essere visti da una prospettiva di parte. Ad esempio non è chiaro se tutto sia iniziato per colpa di una rottura con una ragazza: di sicuro la notte in cui è nato il primo abbozzo di Facebook (Facemash) Mark ce l’aveva con una certa Jessica Alona, poi rinominata Erica Albright nel film. Altra imprecisione, non era Eduardo Saverin non era lui il migliore amico di Zuckerberg, come sottolineato più volte nel film, ma un certo Adam D’Angelo, suo compagno di corsi e primo CTO di Facebook.
A Beautiful Mind - Il film di Ron Howard, dedicato alla vita del matematico e premio Nobel John Forbes Nash jr., interpretato da Russell Crowe, e liberamente ispirato all'omonima biografia di Sylvia Nasar, pubblicata in Italia col titolo Il genio dei numeri. Ma c'è un particolare nel film che non è mai esistito nella realtà: non ha mai fatto quel discorso sull'amore quando vince il Premio Nobel alla fine del film. Ma non solo: Nash aveva anche un figlio illegittimo e un rapporto abbastanza problematico con la moglie Alicia.
Il ponte delle spie - Quando James Donovan (Tom Hanks) decide di difendere Rudolf Abel (Mark Rylance) viene preso di mira dai media e sua moglie e i suoi figli davvero hanno dovuto affrontare diversi problemi con amici e compagni di scuola («Mio padre dice che tuo padre difende i comunisti» disse un compagno di scuola di otto anni a sua figlia Mary Ellen), ma mai nessuno ha sparato a una loro finestra come vediamo nel film di Steven Spielberg.
All Eyez On Me - Jada Pinkett Smith ha criticato aspramente su Twitter il film dedicato alla storia di Tupac Shakur. L'attrice e il rapper avevano frequentato insieme la Baltimore School for the Arts, dove sono diventati grandi amici. Nel lungometraggio, tuttavia, sono presenti delle scene mai accadute: «Pac non mi ha mai letto quella poesia. Non sapevo che esistesse fino a quando non è stata pubblicata nel suo libro. Pac non mi ha mai detto addio prima di partire per Los Angeles, se ne è dovuto andare improvvisamente e non era per intraprendere la propria carriera. [...] Non sono mai andata a uno dei suoi concerti, come da lui richiesto. Non abbiamo mai litigato nel backstage. La versione immaginata del mio rapporto con Pac mi ha profondamente ferita».
The Wolf of Wall Street - Il film di Martin Scorsese narra l'ascesa e la caduta di Jordan Belfort, spregiudicato broker newyorkese interpretato da Leonardo DiCaprio. Nonostante si ispiri all'autobiografia di Belfort, il film è molto lontano da quello che è successo realmente e si prende molte libertà: ad esempio quando Belfort lancia verso un bersaglio un nano, con casco e occhiali da pilota, per giocare a tiro a segno? Non è mai accaduto davvero.
Argo - Il film che è valso a Ben Affleck il Premio Oscar come Miglior Regista culmina in una corsa contro il tempo: all'aeroporto la tensione sale quando il gruppo di Mendez viene controllato all'ultimo istante da una pattuglia iraniana. Passata la sicurezza il gruppo si imbarca, ma all'ultimo si rendono conto che qualcosa non va e iniziano a rincorrere l'aereo già sulla pista di decollo, ma l'aereo riesce comunque a partire. Nella realtà, non ci fu nessuna caccia.
The Imitation Game - La vita di Alan Turing raccontata nel film di Morten Tyldum e ispirata alla biografia "", presenta alcune imprecisioni, sopratutto per quanto riguarda Joan Clarke (nel film interpretata da Keira Knightley): ad esempio la ragazza non è stata invitata a Bletchley Park, il luogo dell’operazione governativa per decifrare il codice, dopo aver completato un cruciverba e il suo rapporto con Turing non fu così drammatico. Altro particolare: nel film Alan dice a Joan che la macchina si chiama Christopher (in onore del suo primo amore), ma in realtà era stata chiamata The Bombe, con il soprannome “Victory”.
Vi siete mai chiesti quanto ci sia di reale nei film che vengono descritti come “basati su storie vere” e quanto invece sia inventato per rendere il prodotto più affascinante agli occhi del pubblico?
Nella gallery di oggi cerchiamo di svelare qualche inesattezza presente in 10 film ispirati a storie vere e a persone realmente esistite… perché spesso i registi (e gli sceneggiatori) prendono estremamente alla lettera il concetto di licenza poetica anche quando non dovrebbero.
Cosa ne pensate? Fatecelo sapere dopo aver sfogliato la gallery qui sopra!